gossip girl in streaming
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Da quando è arrivato Gossip Girl in streaming su Netflix, giuro, ho fatto del mio meglio per trattenermi dal premere “play”. Questa serie tv ha modellato, nel bene e nel male (ma soprattutto nel male) una generazione di adolescenti che forse non si riprenderanno mai più. E in quella generazione ci sono anch’io, Millennial through and through. Così riavvicinarmi al mondo patinato dell’Upper East Side mi sembrava quasi obbligatorio e allo stesso tempo molto, molto pericoloso. Infatti rivedere Gossip Girl in straming, 15 anni dopo la sua messa in onda, è paragonabile a un’esperienza extracorporea.

Attenzione: non incontrare i miti della tua adolescenza

Io me lo ricordo, quando lo streaming non esisteva o quasi e Gossip Girl si guardava religiosamente il pomeriggio su Italia 1. Con buona pace dei compiti per casa e pure dei genitori, che non lo ritenevano adattissimo alle nostre giovani menti. E in effetti non lo è. Il mondo raccontato dalla serie tv non è solo un mondo patinato ed eccessivo, è anche un mondo orribile. Amici e fidanzati ti si ritorcono contro ad ogni pie’ sospinto, e pure sui tuoi genitori non puoi fare affidamento.

Ma il suo bello è proprio questo. La totale estraneità del mondo dell’Upper East Side rispetto al nostro è ciò che ci ha attirati nella trappola di Gossip Girl. Il lusso impossibile in cui vivevano questi adolescenti, immersi in un angolo di universo tutto sesso, droga e rock and roll, ha plagiato le nostre menti in modo permanente. Non è mica un caso che io, a 20 anni in missione diplomatica a New York, abbia speso una cifra astronomica per un taxi “che ci portasse nell’Upper East Side”. Ma di preciso dove?, alla domanda del tassista, io e le mie compagne di avventura mica abbiamo saputo dargli un indirizzo. Ci porti lì, dove succedono le cose.

Gossip Girl in streaming e il mondo dell’Upper East Side

Il problema è che la serie tv ci aveva convinti che questa parte di mondo (che comprende una fetta bella grande della Grande Mela) fosse composto da quattro vie in croce. Quelle in cui vivevano i nostri beniamini, spostandosi in limousine e indossando minidress di Versace per andare al liceo. Che scemi eravamo. A nostra discolpa, arrivavamo da Dawson’s Creek, dalle camicie di flanella e dai look acqua e sapone di Capeside. Eravamo confusi.

Ciò non toglie che, per quanto assurdamente irraggiungibile, la vita dei protagonisti di Gossip Girl ci sembrasse un’ambizione possibile. Acquistare un night club a 16 anni? Che ci vuole. Partecipare al ballo delle debuttanti a braccetto con un principe? Cosa da poco. Diventare stagista in una casa di moda newyorkese o nella redazione di W? È presto fatto. Nel mezzo overdosi, hungover ed eventi per scambisti. Tutto regolare.

15 anni dopo: Gossip Girl in streaming

Riguardare la serie tv adesso provoca un senso di straniamento che ho vissuto poche volte. Nessuna delle storyline, dopo la prima stagione (che è di per sé un capolavoro) ha il minimo senso. La sceneggiatura gira intorno a sé stessa senza mai arrivare a un punto. Serena e Blair litigano, poi si riappacificano, poi litigano, poi si riappacificano, poi si tirano i capelli, poi si salvano la vita a vicenda. Ognuna delle due salta da un fidanzato all’altro, sempre con eleganti cene organizzate dall’invisibile chef di famiglia e completini di lingerie che costeranno quando un mese del mio affitto.

I personaggi maschili non sono da meno, per non parlare poi dei personaggi secondari. Nessuno ha un reale sviluppo, né in positivo né in negativo. Eppure la serie era partita così bene. La prima stagione, dicevo, è un capolavoro. C’è il mistero di Gossip Girl, ovviamente, ma anche quello del motivo che ha spinto Serena a scappare da New York l’anno precedente. Soprattutto c’è una genuina, bellissima, discesa verso il basso di Dan e Jenny, i borghesi che nell’Upper East Side vengono considerati dei poracci. La mamma fa la pittrice a tempo pieno e il papà è un’ex rockstar che possiede una galleria d’arte, per dire. Lentamente scendono agli inferi, accecati dalle cose luccicanti e dalle persone di potere dell’UES. Allora cosa è andato storto?

Cosa è andato storto in Gossip Girl

Lo so, molti di voi staranno pensando al finale. Non è (solo) quello il problema. Il problema è che dalla seconda stagione la sceneggiatura non funziona più. Forse non ce ne eravamo mai accorti, guardando una puntata al giorno, settimana dopo settimana. Ma guardando Gossip Girl in streaming tutto di seguito è evidente. I personaggi cominciano a fare dei giri in tondo su sé stessi, le loro caratteristiche vengono appiattite e le loro motivazioni eliminate. A Serena non importa più molto del fratello; Blair non ha la minima profondità; Dan chetelodicoafare; Chuck diventa inspiegabilmente il protagonista dello show, Nate si confonde con la tappezzeria.

Gossip Girl nasce come uno sguardo disincantato alla vita di lussi ed eccessi dei giovani dell’Upper East Side. Nella prima stagione, li vediamo attraverso lo sguardo di Dan, ed è lì che sta la potenza narrativa dell’intreccio. La vita lussuosa nasconde le contraddizioni e i dolori che ognuno dei personaggi nasconde, delle ipocrisie che animano le loro famiglie e che sono ben evidenti agli occhi di Lonely Boy.

Gossip Girl si poteva salvare?

Nonostante tutto, sì. Certo rivedendo Gossip Girl in streaming e conoscendo il finale, l’errore più grande degli sceneggiatori è evidente: è Dan. O meglio, è Gossip Girl. Quando si crea una storia così complessa, bisogna sapere fin dal principio quale sarà la soluzione. In Game of Thrones i fan possono non sapere chi sia la madre di Jon Snow, ma l’autore deve saperlo. Fin dalla prima pagina. E lo stesso vale per la sceneggiatura di Gossip Girl: gli autori avrebbero dovuto sapere che dietro la blogger ci fosse Dan, fin dalla prima puntata.

Così non solo non avrebbero commesso gli errori grossolani che appaiono nel rivedere Gossip Girl in streaming e notare quante volte GG abbia dato esclusive che Dan stesso non conosceva. Soprattutto, avrebbero avuto il coraggio di portare il personaggio fino in fondo. Non è che la scelat di Dan come Gossip Girl non funzioni di per sé. Non funziona perché gli autori non hanno avuto la capacità di portarla avanti fino in fondo. Hanno voluto dare agli spettatori il finale shock (Dan è Gossip Girl) ma anche il finale tenero (tutti perdonano Dan, Serena addirittura lo sposa).

Se Dan fosse stato davvero il protagonista

Anzi, l’antagonista supremo, il personaggio che davvero ha mosso le fila di tutto fin dall’inizio. Lui ha fatto slut-shaming a sua sorella e a ognuna delle sue fidanzate; ha fatto arrestare gente; ha rivelato segreti dolorosi che avrebbero dovuto rimanere tali. Più di ogni altra cosa, lui ha provocato l’incidente che ha fatto perdere il bambino a Blair, pur sostenendo all’epoca di amarla. Insomma, Dan è il vero deus ex machina di tutto e ha molto senso che lo sia. O meglio, avrebbe senso se fosse la persona più cattiva e machiavellica della storia.

Immaginate che meraviglia, uno scrittore che usa le armi del suo arsenale (la tecnologia e la scrittura) per scalare l’ascensore sociale e farla pagare a tutti coloro che, solo per essere nati in una famiglia benestante, lo hanno sempre guardato dall’alto in basso. Gli hanno rubato la ragazza, la famiglia, il lavoro, il posto all’università, lo stage in un magazine di prestigio. Pensate che merabiglioso, immenso dito medio, un eat the rich 15 anni prima di The White Lotus. Invece no. Dan rivela che il suo obiettivo è sempre stato entrare nel circolo dell’elité, non per una furiosa vendetta nei confronti dell’elité stessa, ma perché la ammira. Perché ama Serena. Perché vuole bene a quegli altri stronzi. Che delusione, Dan.