7 critiche a C'è ancora domani che non hanno molto senso
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Finalmente, dopo aver letto per mesi le critiche a C’è ancora domani, sono riuscita a vedere il film. L’esordio di Paola Cortellesi alla regia è sbarcato su Netflix proprio il giorno di Pasqua, forse per ricordarci quanto siano vicine alla nostra vita quotidiana la crocifissione e l’assunzione al Cielo. Il film è bello, divertente nei punti giusti, originale in alcune scelte di regia, almeno secondo la mia opinione. Ma non è di questo che parlerò oggi. Proseguendo la deliziosa rubrica inaugurata con il film di Barbie, vi racconto critiche mosse a C’è ancora domani che non hanno proprio senso a livello logico.

Hai letto le critiche a C’è ancora domani?

Io sì, pur evitando fino alla fine gli spoiler e godendomi pienamente quel finale inaspettato che (posso vantarmi?) io avevo immaginato. E come succede spesso negli ultimi tempi, la mia impressione è che chi muove certe critiche, meglio ancora certi attacchi personali, non sappia proprio di cosa sta parlando. Qui ho raccolto le critiche a C’è ancora domani che mi è capitato di leggere in giro, sui social e sui forum, ma pure sulle recensioni di giornalisti blasonati. Mi sembra sempre più spesso che chi attacca le persone (possiamo dirlo? le donne) quando hanno successo lo faccia solo sulla base di questo. Quella è una donna e ha avuto successo. E quindi ora ce la paga. Ma entriamo nel merito delle opinioni che citerò testualmente.

1. C’è ancora domani non è un film neorealista

Qualcuno ha mai detto che volesse esserlo? Mi sa che me lo sono perso. O forse sei tu che, se vedi una cosa in bianco e nero ambientata negli anni ’40, pensi istintivamente al neorealismo. Ci sta eh, nessuno ti crocifiggerà per questo. Però non è colpa della Cortellesi, ecco.

2. Si tratta di un film fuori registro

Eh, però se lo fa Chrostopher Nolan è un genio.

3. Racconta una storia di parte

Da quale parte, stella? Dalla parte delle donne che hanno raccontato queste cose, di cui abbiamo testimonianze scritte, orali e di tutti i tipi? Ora mi dirai pure che tua nonna nel ’46 stava benissimo, e mi fa tanto piacere per lei, ma vorrei ricordarti che la tua esperienza personale o quella dei tuoi cari non valgono a definire un’intera era di un intero Paese. Fino a quell’anno non poteva votare manco tua nonna, se poi vogliamo dirla tutta.

4. Delia è un personaggio poco credibile

Ok, mi rendo conto, questo post sta prendendo una piega strana. Ma credibile per chi? Lo so che hai visto tutti i film di Ironman. Credi che un misantropo demmer**a possa salvare l’Universo più volte ma non che una donna che non ha fatto le medie abbia qualche difficoltà a prendere e partire per rifarsi una vita? Il tuo concetto di credibilità è quantomeno labile.

5. È un film solo per donne

E qua mi sa che devo darti ragione. Perché gli uomini che sono andati a vederlo sono veramente una minoranza, ma possono recuperare adesso su Netflix o SKY. In fondo si sa, i film delle donne sono solo per le donne e se entri al cinema trovi il bigliettaio pronto a tagliarti il pene. Nella comodità di casa tua, invece, puoi scoprire se le critiche a C’è ancora domani, che hai fatto pure tu, abbiano senso.

6. Le critiche a C’è ancora domani per l’uso di registri onirici/irreali

Ma cuore, ma quelle sono scelte registiche. Non è che lo slow-motion lo possa usare solo Martin Scorsese o i balletti al posto delle menate serie fanno un film stupido. Possono fare un film che non ti piace, e su questo non si discute, ma stupido perché?

7. Delia non è una brava mamma

È una che ha poco istinto di accudimento, non fa molto oltre a preparare da mangiare e ogni tanto sgridare i figli. E [SPOILER] salvare la figlia da un marito violento e abusante, per dire. Comunque, perché dovrebbe essere una brava mamma? Pensi davvero che in un mondo in cui la contraccezione era scarsa, l’aborto illegale, il divorzio pure, e lo stupro da parte del marito non era considerato reato, diventassero mamme solo quelle che lo volevano? No. Diventavano mamme anche quelle che non lo volevano, quelle che non avevano altro nella vita (sempre perché senza terza media e sapendo leggere e scrivere a malapena, che altro vuoi fare?). Diventavano mamme, e lo diventano ancora purtroppo in molte occasioni, donne prive di qualsiasi istinto di cura. Pensaci, la prossima volta che parli di aborto.

Il fulcro delle critiche a C’è ancora domani

Tutte queste critiche, come hai visto, non hanno senso, o quantomeno sono opinioni personali, che non intaccano né la qualità del film né il suo successo. D’altronde, oggi sono proprio portata alla ripetizione, pure tutti i film della Marvel fanno schifo ma fanno i miliardi. Stacce. E comunque non è questo il punto. Tu lo sai già, qual è il punto; lo sapevi quando hai scritto queste critiche, quando le hai lette e pure quando hai aperto questo link.

Il punto è che non ti piace vedere la realtà. Ti fa paura. Così chiami politicamente corretto un film che non risparmia nulla, né le bestemmie dei vecchi né le parolacce al suocero sul letto di morte. Ma fa paura anche a me, sai? È spaventoso ricordarci tutto quello che abbiamo fatto di male, nei secoli, alle minoranze. Tra l’altro, è assurdo che le donne siano considerate una minoranza anche se non lo sono. È spaventoso, soprattutto, credere che queste cose succedano ancora. In maniera più velata, più nascosta, meno accettabile per fortuna, ma succedono ancora. E anche questo tu non lo vuoi sapere, infatti commenti avvelenato tutti gli articoli di giornale in cui si parla di femminicidio o violenza di genere.

Io non posso dirti che devi studiare di più, leggere di più, conoscere di più del mondo che ti circonda. Non è il mio compito, e neanche quello di Barbie o di Paola Cortellesi. Ci sono persone che invece fanno questo di mestiere, con i dati alla mano, le prove e le competenze che a te e a me mancano. Che ne diresti di ascoltare loro? Qui puoi scaricare l’ebook di Fondazione Libellula su Lavoro, Equità e Inclusione relativo al 2024, per esempio. Poi guarda o non guardare C’è ancora domani, apprezzalo o non apprezzarlo, sei libero. Ma non scrivere cose che non conosci.

P.s. L’uso del maschile sovraesteso in questo post è assolutamente voluto, ma le donne che continuano a inneggiare alla società patriarcale non si sentano escluse dalla mia scelta.