Diciamolo subito, via il dente via il dolore: Animali Fantastici – I Crimini di Grindelwald non è stato all’altezza del primo film. Uscito ieri nelle sale (e in anteprima in alcuni cinema selezionati il 14 novembre), semplicemente non ha soddisfatto le aspettative. Ma perché? Cosa è andato storto nel secondo capitolo di Animali Fantastici, saga prequel di Harry Potter scritta e prodotta dalla stessa J. K. Rowling? Andiamo con ordine.
L’errore madornale che l’autrice ha fatto (e che poteva benissimo evitare) è stato uno soltanto: condividere troppi dettagli con i fan. Da sempre molto attiva sul web e soprattutto su Twitter, la scrittrice di Harry Potter ha, già dai tempi della saga principale, la tendenza a raccontare dettagli su personaggi, trame, oggetti, incantesimi che non fanno che limitarne il processo creativo. Con Animali Fantastici, l’errore fatale è stato quello di rivelare, prima che uscisse il primo film al cinema nel 2016, di quanti capitoli sarebbe stata formata la saga e le date di inizio e fine della stessa. A quel punto, J. K. Rowling ha perso. Settando l’azione tra il 1926 e il 1945, ha dato ai fan la certezza su come finirà la saga, perdendo completamente ogni occasione di sorprenderci o regalarci dei colpi di scena che non risultino forzati.
Il paradosso del prequel
Chi ha letto i libri di Harry Potter, infatti, ma anche chi ha visto solo i film, conosce abbastanza di quel periodo storico da poter immaginare con assoluta certezza come, quando e con che esito avverrà l’epico scontro finale tra Silente e Grindelwald. E nel frattempo? Nel frattempo godiamoci i 3 film centrali, che altro non sono se non dei riempitivi tra il buono (e per certi versi autoconclusivo) Animali Fantastici e dove trovarli e quel glorioso scontro che, già lo sappiamo, non potrà avvenire prima dell’ultimo capitolo.
Ecco che l’autrice si è incastrata da sola in una scatola dalla quale è impossibile uscire: l’inizio di Animali Fantastici è buono, la fine è già scritta, va riempito lo spazio centrale. Con I crimini di Grindelwald, la Rowling ha dimostrato di non saperlo fare. Perdendosi in una miriade di trame e sottotrame, di personaggi dei quali conosciamo troppo poco per interessarcene e altri che conosciamo talmente bene da avere ben pochi segreti da raccontare, la sceneggiatura semplicemente non va. In alcuni punti di Animali Fantastici 2 è veramente difficile capire cosa stia succedendo e chi diavolo sia tutta ‘sta gente in scena, perché dovrebbe importarci qualcosa di chi vive e chi muore e soprattutto chi sia il protagonista. Ecco un altro errore che ha rinchiuso la Rowling (creativamente) in un angolo: fingendo di voler incentrare la saga di Animali Fantastici su Newt Scamander, ha creato quattro personaggi adorabili ma di ben poco spessore, che faticano ad essere misteriosi e imprevedibili come i personaggi a cui la saga di Harry Potter ci aveva abituati. I veri protagonisti sono forse Silente e Grindelwald? Sì, ma anche qui manca il mistero. Sappiamo che rapporto li ha legati, come è andata la loro storia e come andrà a finire. Rimane poco spazio per stupirci. Ecco che l’attenzione si sposta allora su Credence, su Leta Lestrange, su Nagini, anche questi però appena abbozzati, appena accennati. Troppo poco per catturarci davvero. La trama rimane traballante tra mille cose che vorrebbe essere e non è, tra mille cose che vorrebbe raccontare ma alla fine non racconta.
I Crimini di Grindelwald: qualche pregio
Ottima invece la resa visiva di Animali Fantastici 2, con un netto miglioramento rispetto alla saga di Harry Potter in merito a effetti speciali, scenografie, costumi e una fotografia impeccabile. Perfette anche le interpretazioni, tra le quali spiccano lo splendido Eddie Redmayne (unico motivo, ammettiamolo, per cui Newt ci piaccia così tanto); il Silente di Jude Law chiaramente ispirato a quello di Richard Harris nei primi due film di Harry Potter; perfino Johnny Depp, criticatissimo in fase di casting ma alla fine decisivo nel dare credibilità all’unico personaggio interessante della saga: Grindelwald. Fanno il compitino tutti gli altri, da un Ezra Miller decisamente sottotono rispetto ad Animali Fantastici e dove trovarli a Dan Fogler, Alison Sudol e Katherine Waterstone che non brillano di certo. Menzione speciale per Joshua Shea, il giovanissimo interprete di Newt nei suoi anni a Hogwarts che è riuscito a catturare perfettamente la performance di Eddie Redmayne.
Nel complesso, questi i motivi per cui I Crimini di Grindelwald ha stentato a decollare. Se avete già visto il film, andate avanti per leggere i dettagli di cosa mi è piaciuto e cosa no in I Crimini di Grindelwald, oppure chiudete qui il post e tornate dopo averlo visto (attenzione SPOILER!)
HO DETTO SPOILER, OCCHIO!!!
Silente: sì.
Equilibrato, misurato e
perfettamente in linea con l’interpretazione di Richard Harris, l’Albus
Silente di Jude Law è uno dei punti buoni di Animali
Fantastici 2. Ottimo il modo in cui il rapporto con Grindelwald viene
accennato, struggente la scena dello specchio delle brame. Involontariamente
esilarante la frase “La mia famiglia ha un rapporto particolare con gli
uccelli magici“, che non posso credere sia VERAMENTE finita nello
script.
Grindelwald: sì.
Tutti avevamo qualche dubbio
su Johnny Depp, soprattutto dopo le controverse notizie sulla sua
vita privata e le ultime performance per niente brillanti. Nei panni del mago
oscuro, invece, convince. Straordinaria la scena di apertura di Animali
Fantastici 2, come anche il monologo nel cimitero con immagini della
Seconda Guerra Mondiale in sottofondo. Non riesco a credere che la Rowling abbia
infilato l’Olocausto in questo ne I Crimini di Grindelwald ma sì, lo ha fatto.
Newt e Tina: nì.
Tina è un personaggio di una piattezza
allucinante, il suo rapporto con Newt si fa appena appena più
caruccio ma non abbastanza per appassionare. Newt, come dicevo, è
delizioso soprattutto grazie all’interpretazione di Eddie Redmayne,
ma manca della gravitas tipica dei personaggi (anche quelli secondari)
della Rowling.
Queenie e Jacob:
no.
Non so neanche da dove
cominciare con la storyline di Queenie e Jacob. Forzata, per
niente in character e perfino fastidiosa. Interessante l’idea
di far passare la deliziosa Queenie al lato oscuro, ma NON
così.
Leta Lestrange: boh.
Riuscite a credere che abbiamo
passato due anni a chiederci chi è Leta Lestrange? Un
altro personaggio privo di spessore, ecco chi è. Il triangolo amoroso con Newt
e Theseus è talmente poco approfondito da passare da principale
mistero di Animali Fantastici a sottotrama che OMMIODDIO PER
FORTUNA SI CHIUDE QUA. Ciao Leta, non ci mancherai.
Credence: cosa?
No. Questa parte della trama proprio
NO. Il personaggio ha perso tutto il mio interesse (era il mio preferito
in Animali Fantastici 1) ed è diventato una macchietta. Torna da
dove sei venuto Credence, ovunque sia (probabilmente non la
famiglia Silente, comunque).
Nagini: cosa?
Cosa? L’unico commento su Nagini
in Animali Fantastici è cosa? Cosa c’entra? Boh.
Yusuf Kama: assolutamente
no.
Un personaggio talmente nonsense che
ho dovuto cercare il nome su wikipedia perché mi era passato di mente.
Considerate che ho visto il film 12 ore fa. Il suo inserimento apporta zero
interesse nella trama principale, dovrebbe servire a dare un
senso a Leta Lestrange e invece ha trasformato I
Crimini di Grndelwald ne La Bella e la Bestia. Avete presente la parte brutta
de La Bella e la Bestia, quella con il flashback completamente
irrilevante? Quella.
Hogwars: yaaaaaassssssss!
Che l’UNICO punto interessante
di questo film si trovi nel flashback a Hogwarts la dice lunga
su quanto sia mal scritta questa sceneggiatura. Il flashback a Hogwarts ci
piace perché ci fa tornare a casa, ci fa risentire il tema di Edvige, ci
mostra Silente in cattedra, ci fa vedere i Grifondoro che
bullizzano una Serpeverde (ottima mossa, Jo!) e un Newt ragazzino
che, come ho già detto, è uno degli attori migliori del film. Peccato per
la McGranitt, buttata lì completamente a caso per farti dire “Oooooh
la McGranitt!“. Peccato che sia nata quasi 40 anni
dopo Newt, quindi impossibile che sia stata una sua insegnante.
Ripeto, è stata la Rowling a darci tutte queste informazioni
non necessarie e crearsi da sola i buchi di trama.
Il patto di sangue tra
Silente e Grindelwald: yes, please.
Diciamoci la verità, resta tra
noi, non lo racconto a nessuno. Sia nelle vesti di Jamie Campbell Bower sia in
quelle di un Johnny Depp diciottenne, voi non lo avreste
stretto un patto di sangue con Grindelwald? Boh, io sì.
Photo Credits: Warner Bros.
A proposito, ti consiglio di guardare i film qui https://cineblog01.biz/ è meraviglioso e mi piacerebbe trovare film lì)