Fibromialgia e psicoterapia
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Quando si parla di fibromialgia e psicoterapia c’è una frase che affiora immediatamente alle labbra: è tutto nella tua testa. Altrimenti non avresti bisogno dell’aiuto di uno psicoterapeuta, giusto? Sbagliato. Ecco 5 miti da sfatare sul legame tra dolore cronico e psicologia.

Il mio punto di vista da paziente su dolore cronico e psicoterapia

Prima di tutto voglio precisare che io sono una paziente, ho la fibromialgia e numerose altre patologie croniche. Ecco perché mi permetto di parlare di fibromialgia e psicoterapia, ma questo articolo, come ognuno di quelli che scrivo sul dolore cronico, non ha alcuna pretesa di oggettività scientifica. Si tratta solo della mia esperienza con la malattia cronica e il suo decorso fisico e psicologico.

1. La fibromialgia è psicosomatica?

No. Non c’è ancora una precisa causa scientificamente certa, ma le ricerche hanno dichiarato che la fibromialgia non è una malattia psicosomatica. Alcune tra le ipotesi in gioco vagliano la possibilità che sia una malattia reumatica, neurologica o autoimmune.

“Nella fibromialgia i processi inibitori del dolore non risultano adeguatamente funzionanti, con una riduzione del neurotrasmettitore inibitorio GABA, con il risultato che i processi eccitatori prendono il sopravvento, nello specifico l’eccitazione della corteccia motoria“.

Prof. Massimiliano Oliveri, 2018

La sindrome fibromialgica sembrerebbe quindi causata da una errata comunicazione tra il cervello e i neurotrasmettitori del dolore. Quindi sì, in fondo quando si dice è tutto nella tua testa è vero. Ma ciò non vuol dire che la malattia sia psicosomatica. Solo che il cervello, come in moltissime cose che accadono nel nostro corpo, ne è responsabile.

2. Fibromialgia e psicoterapia non c’entrano nulla?

Sbagliato anche questo. Seppure la sindrome non sia considerata psicosomatica, la fibromialgia e la psicoterapia hanno un legame strettissimo. Infatti, non solo una delle cause o dei fattori scatenanti può essere un trauma psicologico, ma tra i sintomi della fibromialgia figurano la perdita della memoria e delle funzioni cognitive, la difficoltà di concentrazione, la cosiddetta fibro fog.

Quindi fibromialgia e psicoterapia sono collegate, eccome. La complessità di questa malattia richiede un approccio multidisciplinare che vede, accanto al neurologo e al reumatologo, l’apporto di altri professionisti. Come vi ho raccontato, nella mia collezione di malattie croniche ci sono la sindrome dell’ovaio policistico e la sindrome di Fowler, quindi ginecologo e urologo sono decisamente richiesti. E poi sì, anche lo psicologo.

3. Cause o effetti?

Quello che è più difficile da comprendere, quando si parla di fibromialgia e psicoterapia, è se i disturbi psicologici siano una causa, uno dei tanti sintomi, o un effetto della malattia cronica.

Quando il dolore cronico costringe a una vita sedentaria, priva di cure e di prospettive, la nostra psiche subisce innumerevoli stimoli che non sa come affrontare. Tra questi:

  • la sensazione di perdita di autocontrollo;
  • l’isolamento da amici e familiari;
  • la paura dell’inutilità produttiva e sociale;
  • uno stato di ansia e depressione generalizzato;
  • la rabbia dovuta all’impotenza percepita e alla sensazione di essere di peso.

4. La fibromialgia e la psicoterapia: un potere limitato

Leggendo quello che ti ho scritto finora, potresti pensare che l’aiuto di uno psicoterapeuta ti “guarisca” dalla tua condizione di malato cronico. Mi piacerebbe tantissimo dirti che è così, ma… non posso. Non si guarisce dalla fibromialgia, o almeno finora non è mai stata trovata una cura definitiva.

Né, d’altra parte, posso dirti che lo psicologo professionista ti aiuterà a stare fisicamente meglio. Non è così, mi spiace. La psicoterapia, soprattutto se di tipo cognitivo-comportamentale, può aiutarti ad affrontare la tua diagnosi come tutte le altre problematiche quotidiane. Può offrirti gli strumenti adatti a non peggiorare la tua condizione, a non andare nel panico pensando che stai per morire. Perché sì, capita anche questo: il cervello dimentica facilmente il dolore e, ogni volta che provi di nuovo quella sensazione di cervello trafitto o di schiena spezzata potresti pensare che sia giunta la tua ora. Nella maggior parte dei casi non è così, ed evitare di pensarlo ti aiuterà.

5. Lo psicoterapeuta aggiusterà qualcosa che non va in te

Prima di tutto, non c’è niente che non vada in te. Cioè, dico, a parte una malattia cronica di origini e cause sconosciute. E andare dallo psicologo non dimostra il contrario.

Il mestiere dello psicoterapeuta – me lo ha detto proprio uno di loro – non avrebbe quasi senso se vi si rivolgesse solo chi ha patologie psicologiche. Tutti possono rivolgersi a un terapeuta, per qualsiasi motivo. C’è chi lo fa perché si sente stressato; persone che hanno solo bisogno di qualcuno con cui parlare; vittime di traumi che hanno bisogno di elaborarli insieme a uno specialista. Infine, c’è chi soffre di dolore cronico e ha bisogno degli giusti strumenti per affrontarlo. Affrontarlo, non aggiustarlo o eliminarlo. La meditazione e lo yoga sono ottimi alleati, la psicoterapia per la fibromialgia è solo un altro. Non avere paura di chiedere aiuto.