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Cosa intendiamo per libri gialli al femminile? Vi spiego. Io non sono un’amante del genere, ma quando un’amica mi affido il suo figlio di carta lo leggo sempre con piacere. Così è successo con “Ogni cosa torna.

Il secondo romanzo di Patrizia Gariffo, dopo “Messi vicini per caso“, è un vero esempio di giallo al femminile. Donna l’autrice, donna la protagonista, donne le vittime dello strano omicidio che innesca la vicenda.

La trama di “Ogni cosa torna”

Questo breve romanzo giallo è stato realizzato tramite Bookabook, il servizio di crowdfunding per l’editoria di cui vi avevo parlato. A sceglierlo, quindi, sono stati i lettori, colpiti dalla trama del libro.

Raramente, infatti, leggiamo libri gialli al femminile, vero? Qui la protagonista è il capitano dei carabinieri Bianca Giusti. Rientrata a San Vittorio Siculo (un paese in cui non è difficile intravedere i tratti della provincia palermitana), Bianca dovrà fare i conti con un lavoro più difficile del previsto. Qui infatti si svolge un misterioso omicidio-suicidio, proprio nella sonnacchiosa atmosfera del paesello mediterraneo tutto stradine e profumo di mare.

Questo romanzo entra di diritto nella lista dei libri gialli al femminile perché, oltre a Bianca, altre donne ne sono protagoniste. La signora benestante che viene da Firenze, la dama di compagnia dalle origini misteriose, la figura materna che ricorre più volte nelle poche pagine del romanzo.

La mia recensione

Come sapete, non amo i gialli, ma questa lettura è stata estremamente leggera e piacevole. La brevità di “Ogni cosa torna” permette di leggerlo tutto d’un fiato, senza soste, tuffandosi pienamente nel mistero attorno all’omicidio e nei segreti inconfessabili che si celano al paesello.

Forse, però, questa brevità è qui portata all’estremo. La scrittura è scorrevole e il ritmo veloce, anche troppo, dato che alcuni personaggi avrebbero bisogno di maggior respiro. Non abbiamo il tempo di goderci gli intrecci di questo romanzo, un bell’esempio di libri gialli al femminile che forse avrebbe voluto più pagine.

Più tempo per assaporare la confusione sentimentale di Bianca, per assimilare i crimini segreti della famiglia Lattanzi Finetti (che, ops, mi hanno ricordato proprio L’Ombra del Vento). Anche il personaggio di Don Luigi, estremamente affascinante e contraddittorio, meriterebbe più spazio nella narrazione.

I libri gialli al femminile ripensati in chiave moderna

La bellezza di “Ogni cosa torna” sta nell’intreccio incalzante dei suoi personaggi così legati da essere indivisibili. Vite private e professionali si mescolano sulla costa siciliana, in cui la paciosa tranquillità della vita quotidiana si scontra con un orribile delitto.

Patrizia Gariffo lascia volutamente in sospeso alcune faccende: i libri gialli al femminile si concentrano troppo spesso sulla vita sentimentale delle loro protagoniste, elevando i detective a femme fatale, vero?

Ecco, qui accade il contrario. Bianca non ha nulla della seduttrice in divisa, è una donna tormentata dal passato che pure non esita a rituffarsi tra le sue pieghe. Una forma di auto-distruzione che non la esalta ad eroina sentimentale né a innamorata senza speranze.

La donna nei libri gialli al femminile

Se siamo abituati a vecchiette innocue o a seduttrici assassine nei libri gialli al femminile, qui non abbiamo né una né l’altra. Le donne di “Ogni cosa torna” sono… semplicemente donne. Anzi. Semplicemente esseri umani.

La loro femminilità non inficia assolutamente la trama, non è un mezzo né un fine per il delitto né per le indagini. Solo un caso (messe vicine per caso, come a richiamare il primo libro dell’autrice), le ha fatte incontrare in circostanze infauste.

Così i personaggi femminili, seppur predominanti rispetto a quelli maschili, non assumono nessun trattamento attribuito al gentil sesso. Nessuno scherno al capitano dei carabinieri, nessuna frecciata alla donna che voleva di più e, nel volerlo, ha avvelenato numerose vite. Non sono vittime o colpevoli in quanto donne, ma solo vittime. O solo colpevoli. Oppure nessuna delle due.

La mia frase preferita di “Ogni cosa torna”

L’incipit del breve romanzo ci regala la filosofia e il tema portante di tutta la narrazione.

Secondo la teoria dell’eterno ritorno di Nietzsche, ogni scelta che compiamo continuerà a vivere oltre le nostre vite, lasciando un segno indelebile nell’universo e nelle esistenze altrui.

Ogni cosa torna – Patrizia Gariffo

E a questo punto non resta che sperare che torni anche Patrizia Gariffo, con la penna in mano e altri libri gialli al femminile nel cuore. Ne abbiamo bisogno, fosse anche solo per leggere di donne scritte da donne.

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