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Al Festival del Cinema di Venezia succedono le cose più assurde. Succede di chiacchierare amabilmente con Timothée Chalamet e di sedersi alla fermata del vaporetto accanto a Milena Vukotic, di piangere durante una proiezione o dopo, quando ti trovi a pochi metri da Julie Andrews. Succede anche, e questa forse è stata la cosa più inaspettata, di trovare nella stessa stanza Terry Gilliam e Achille Lauro. Due persone che mai avrei associato allo stesso progetto, eppure eccole lì, a raccontarci di Happy Birthday.

 
 
 
 

Happy Birthday, il corto sul fenomeno degli hikikomori di Rai Play

Di fatto, che ci facevano il regista mago del postmoderno e il trapper italiano protagonista di polemiche ed elogi alla scorsa edizione di Sanremo a Venezia? Erano lì a raccontare il cortometraggio Happy Birthday, realizzato da Rai Play con la regia del giovane Lorenzo Giovenga. Insieme agli attori protagonisti del corto, Jenny de Nucci e Fortunato Cellino (Gomorra, I Medici), ci hanno spiegato cos’è il fenomeno hikikomori di cui si parla nel breve film presentato al Festival del Cinema di Venezia.

Conferenza stampa di Happy Birthday

La trama di Happy Birthday, corto transmediale

Tutto parte dal compleanno di Sara, una diciottenne che sta vivendo la festa perfetta: una villa tutta per sé, popolata da personaggi stravaganti ed eccentrici, una band che suona le sue canzoni preferite (ed ecco il cameo di Achille Lauro, che canta Midnight Carnival), giocolieri, trampolieri, un bellissimo ragazzo al suo fianco. Ma qualcosa non funziona, e ce ne accorgiamo già dalle prime note di Happy Birthday intonata dalla protagonista nelle vesti di Marylin Monroe. C’è altro, oltre la festa tutta glitter e festoni rosa, oltre i personaggi coloratissimi e surreali che popolano il party. C’è un mondo reale buio, vuoto, che si ferma ai confini delle quattro mura della stanza di Sara.

Scopriamo nei 15 minuti del corto che Sara è una hikikomori, un termine giapponese che indica i giovani che hanno scelto di isolarsi dalla società. E che il bel ragazzo che la accompagna alla festa altri non è che un avatar del padre (interpretato da Fortunato Cerlino), disperatamente alla ricerca di un contatto con la figlia.

Il corto transmediale è stato proiettato al Festival di Venezia nella sezione VR (Realtà Virtuale), ma si può guardare su Rai Play in qualsiasi momento ed è diventato anche una lunga story su instagram e facebook. Per raggiungere più persone possibile e raccontare il fenomeno hikikomori, sempre più diffuso anche in Italia. 

Achille Lauro, Jenny de Nucci, Lorenzo Giovenga e Terry Gilliam sul red carpet

Cosa vuol dire hikikomori?

Coniato in Giappone, questo termine indica i giovani volontariamente reclusi nelle proprie camere, schiavi di un disturbo psicologico che li isola dalla società reale per rifugiarsi nel virtuale. L’hikikomori non è una malattia mentale, non è direttamente legato alla depressione né ad una dipendenza dai social network. Piuttosto, ne è la causa. Schiacciati da pressioni costanti nella scuola, nella vita privata, nelle relazioni con i propri pari, sempre più ragazzi (si stimano oltre 100.000 casi in Italia) trovano nelle mura della propria camera il rifugio da un mondo che li fa sentire costantemente giudicati. La paura di affrontare il reale li spinge a vivere del virtuale, non il contrario. 

Jenny de Nucci in una scena del film

Terry Gilliam e Achille Lauro: il loro coinvolgimento in Happy Birthday

Io sono la parte meno importante di tutto questo” scherza Terry Gilliam durante la conferenza stampa. E forse lo è, o forse no. L’attore celebre come uno dei membri dei Monty Phyton e oggi regista dell’assurdo (da Parnassus a L’uomo che uccise Don Chisciotte) ha curato la veste grafica di Happy Birthday, disegnando personalmente l’artwork del poster ufficiale. 

Per Achille Lauro, invece, che scopriamo grande amante del cinema da Fellini a Nolan, la partecipazione al film cortometraggio è più tangibile. Durante una delle scene clou lo vediamo intonare Midnight Carnival, sui titoli di coda la struggente C’est la vie. E forse impariamo a guardare oltre l’apparenza di questo artista controverso, oltre gli occhiali luccicanti e gli stravaganti completi di Gucci con cui si presenta al Festival di Venezia, per scoprirne l’animo più sensibile. 

Terry Gilliam e Achille Lauro parlano a lungo del fenomeno dell’hikikomori e dell’importanza di questo cortometraggio, perché genitori e figli possano scoprirne i campanelli d’allarme e agire prima che sia troppo tardi. Prima di dimenticarci del mondo reale, o prima di averne così tanta paura da non volerlo affrontare. “Con internet tutto è già fatto, siamo passivi. Non c’è bisogno di creare. – dice Terry Gilliam –  È comodo, ma al contempo è anche distruttivo”.

 

Achille Lauro in una scena del film
Terry Gilliam e Achille Lauro sul red carpet
Terry Gilliam sul red carpet



Puoi guardare Happy Birthday gratuitamente sul sito ufficiale di Ray Play.