Nelle ultime settimane si è parlato tantissimo di James Corden in The Prom. Nel musical di Netflix (diretto da Ryan Murphy), James Corden interpreta un personaggio gay. Ed è stato nominato ai Golden Globes 2021 come miglior attore in un film commedia o musicale. Quindi, qual è il problema?
Il problema con James Corden in The Prom
Torna, come spesso accade nell’industria dell’intrattenimento negli ultimi anni, la questione della rappresentazione. Quanto è importante per un film o una serie tv rappresentare personaggi di ogni sesso, nazionalità e orientamento sessuale?
Tantissimo, e su questo non ci sono dubbi. Ma la domanda qui è: quanto è importante che l’attore scelto per il ruolo abbia caratteristiche specifiche corrispondenti al personaggio che interpreta? Insomma, per interpretare un personaggio omosessuale, è necessario che James Corden sia gay?
James Corden e il suo personaggio in The Prom
Il musical del 2016 The Prom è una storia di accettazione e apertura verso l’altro, in mille modi diversi. Si parla di personaggi omosessuali che vengono finalmente accettati da una piccola comunità dell’Indiana.
Ma anche dell’accettazione familiare, il tema che riguarda principalmente il personaggio di James Corden in The Prom. La storyline Barry Glickman, l’attore di Broadway che si sente decisamente più rilevante di quanto non sia, ruota attorno all’accettazione della sua omosessualità da parte della sua famiglia.
Il personaggio chiave qui è la madre di James Corden (o meglio, di Barry Glickman), che ha trascorso decenni a ignorare o respingere l’orientamento sessuale del figlio.
James Corden è gay?
No. Ed ecco il nocciolo della questione. Questa è la polemica che ha investito James Corden in The Prom all’uscita del film. E che è stata ravvivata dalla recente nomination ai Golden Globes 2021.
La gente ha cominciato a chiedersi: è giusto che un attore etero interpreti un personaggio omosessuale? La questione è difficile da sbrogliare. Di fatto, è stato proprio Ryan Murphy a raccontarci quanto fosse importante la rappresentazione corretta delle minoranze, come ha fatto in Pose.
Allo stesso tempo, però, sempre Ryan Murphy ha scelto un attore transessuale in The Politician per interpretare un personaggio la cui sessualità non fa mai parte della trama della serie (Theo Germaine). Quindi è lo stesso autore (visionario e un po’ folle) a darci una doppia interpretazione di questa polemica.
Quindi cosa sarebbe giusto fare?
Pensateci un attimo: il mestiere dell’attore è quello di letteralmente calarsi nei panni altrui, per quanto diversi siano dai suoi. Quindi perché James Corden non può interpretare un personaggio omosessuale?
Questo significherebbe che ogni attore eterosessuale può interpretare solo ruoli eterosessuali e viceversa? E se così fosse, non limiteremmo le persone a un’etichetta, a una “scatola”?
In effetti l’obiettivo di una maggiore rappresentazione nel mondo del cinema e della tv dovrebbe essere proprio quello di permettere a tutti di rispecchiarsi nei diversi personaggi presenti. E di permettere a tutti gli artisti di esprimersi al meglio indipendentemente dalla propria sessualità.
Essere o non essere (omosessuali): qual è il problema?
Se James Corden in The Prom interpreta un personaggio gay e non lo è… che problema c’è? James Corden è un attore. Il suo mestiere è interpretare al meglio il personaggio che gli viene “donato” da regista e sceneggiatore. Punto.
James Corden lo ha fatto in The Prom? Secondo me sì. Questo è un altro problema presentato dal pubblico al momento della nomination ai Golden Globes. Ovvero la rappresentazione stereotipata del personaggio come “il classico gay frivolo e amante della paillettes”.
E quindi? In The Prom sono presenti almeno 4 personaggi queer (Emma, Barry, Alyssa e Trent) e sono 4 persone completamente diverse. Il loro modo di essere, di vestire, di parlare, di muoversi è completamente diverso. Come per qualsiasi personaggio ben scritto.
James Corden in The Prom interpreta uno stereotipo?
Forse. Sicuramente il personaggio di James Corden in The Prom è il modo in cui siamo abituati a vedere gli omosessuali in tv. Ma questo non lo rende meno autentico.
Perché siamo arrivati a pensare che lo stereotipo sia completamente errato? Semmai, errato è pensare che TUTTE le persone che si identificano in una certa “etichetta” corrispondano perfettamente allo stereotipo.
Alcune persone vi corrispondono completamente, oppure in parte. O ancora per niente. Vivono la loro autenticità, anzi viviamo la nostra autenticità ognuno in modi diversi. E va benissimo così. Giusto?