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Chiariamoci subito: a me il Royal Wedding dress non è piaciuto. Proprio per niente. Troppo semplice, troppo pulito, ma allo stesso tempo con un fit in qualche modo “sbagliato” per la perfetta fisicità di Meghan Markle (o meglio, di Sua Altezza Reale la Duchessa del Sussex, come dovremo abituarci a chiamarla d’ora in poi).

 

L’abito di Meghan

Ma una cosa è certa: dell’abito da sposa di Meghan si è parlato e si parlerà ancora per settimane (mesi?). Vale quindi la pena di saperne di più sulla stilista che lo ha creato. 

Ancora una volta, dopo il Royal Wedding di William e Kate nel 2011, è stata una donna la stilista dell’abito di Meghan Markle. L’ex attrice americana ha scelto, sorprendentemente, una griffe francese. Il Royal Wedding dress era infatti firmato Givenchy, nonostante tutti i rumor dessero per certa la scelta del duo inglese Ralph & Russo. Che secondo me avrebbero fatto un lavoro migliore, ma lasciamo perdere.

Chi ha disegnato il Royal Wedding dress?

Il punto è che a capo di Givenchy, per la prima volta nella storia della moda, c’è una donna, ed è inglese. Due ottimi motivi per scegliere Claire Waight Keller come stilista dell’abito da sposa più atteso dell’anno. Dopo l’impero di Riccardo Tisci, che ha reso Givenchy (di nuovo) un’icona dal gusto rock, drammatico, trasgressivo e dedito al decorativismo, la nuova direttrice creativa ha cambiato le carte in tavola. Nominata appena un anno fa dopo aver guidato Pringle of Scotland e poi Chloé, Claire Waight Keller ha fatto del minimalismo la sua firma. 

E lo si vede anche dall’abito da sposa della principessa: linee pulite, bianco puro, una semplicità solo apparente. Sì, perché per l’abito da sposa in cady di seta sono servite sei diverse lavorazioni, più un elaborato velo che ha richiesto centinaia di ore di ricami in fili di seta e organza. Il velo, appunto, dai romantici ricami floreali che stonavano decisamente con il minimalismo dell’abito, nascondeva una segreta dichiarazione d’amore di Meghan al suo nuovo ruolo nella famiglia reale inglese. 

La simbologia dell’abito

È stata la Duchessa, infatti, a chiedere che venissero ricamati sull’orlo i fiori e le piante caratteristici di ognuno dei 53 paesi del Commonwealth, a cui sono stati aggiunti il papavero californiano in onore delle origini della sposa, e il calicanto d’inverno di Kensington Palace per celebrarne la nuova vita a corte. A parte questo dettaglio decorativo, l’abito da sposa di Meghan ha stupito per la (forse eccessiva) semplicità. Scollo a barca e linee pulite, in pieno stile Givenchy by Claire Waight Keller. Uno stile seguito anche dal secondo abito, quello indossato da Meghan al ricevimento serale, firmato Stella McCartney.