Ci vorrebbero anni per capire a fondo il movimento femminista e l’impatto culturale e sociale che ha avuto (e che continua ad avere) nel nostro mondo. Ma se non avessimo anni a disposizione? Se avessimo giusto un’ora o due per conoscere le basi dell’antisessismo e – in poche parole – diventare persone migliori? Ecco 3 saggi femministi brevissimi, semplici da leggere e molto, molto interessanti.
Il significato profondo della parola femminista
Lo stigma che avvolge la parola femminismo, forse, non se ne andrà mai. Ma siamo noi donne, anzi noi giovani donne, e perfino i giovani uomini, gli unici che possono cambiare l’atmosfera patriarcale e sessista in cui ancora oggi si trova il nostro paese e l’intero Occidente. Basta leggere le polemiche in merito all’abbigliamento della giornalista Giovanna Botteri per capire che siamo ancora lontanissimi da un’idea di mondo equo. Un mondo in cui uomini e donne vengano giudicati per il proprio valore e non per le infinite sovrastrutture legate al genere e a secoli di cultura maschilista. Da dove partire? Possiamo iniziare leggendo saggi femministi, semplici e diretti, dolorosi e potenti, attuali e trasversali. Che ci dicano qualcosa di più su cosa significhi essere donna nel mondo di ieri e di oggi. Questi 3 saggi che vi suggerisco oggi sono brevissimi, si divorano in un’ora o poco più e offrono tantissimi spunti per dis-imparare quello che ci è stato insegnato fin da piccole.
3 saggi femministi da leggere in un’ora
1. Dovremmo essere tutti femministi (We should all be feminists), Chimamanda Ngozi Adichie.
La scrittrice nigeriana, che negli USA è diventata un’icona del femminismo, racconta in questo breve libriccino di appena 65 pagine come le disuguaglianze di genere siano alla base dei problemi della società odierna. Tratto da un suo TED Talk del 2012, il saggio femminista è edito da Fourth Estate in versione originale e da Einaudi nella traduzione italiana. Un vero must have per chi è interessato alle tematiche del femminismo e dell’antirazzismo.
Frase iconica: C’è chi chiede: “Perché la parola ‘femminista’?” Perché non dici semplicemente che credi nei diritti umani, o giù di lì?” Perché non sarebbe onesto. Il femminismo ovviamente è legato ai diritti umani, ma scegliere di usare un’espressione vaga come “diritti umani” vuol dire negare […] che il problema del genere riguarda le donne […] e non l’essere umano in generale.
2. Liberati della brava bambina – Otto storie per fiorire, Maura Gancitano e Andrea Colamedici.
In questo saggio femminista del 2019, gli autori esplorano il cosiddetto “problema senza nome”. Quello del maschilismo che ha permeato la nostra società tanto da influenzare inevitabilmente il comportamento di uomini e donne. I due scelgono 8 personaggi della mitologia e della letteratura antica e moderna (Era, Malefica, Elena, Difred, Medea, Daenerys, Morgana e Dina) per raccontare 8 aspetti dell’essere donna e come questi 8 aspetti siano stati soffocati, male interpretati o stigmatizzati dalla società patriarcale. Alla fine, una riflessione sulla narrazione di sé insegna alla lettrice come affrontare il “problema senza nome” e rifiorire. Lo trovi gratuitamente su Amazon Prime Reading.
Frase iconica: I limiti del linguaggio sono i limiti del mio mondo: parlando sessista, si pensa sessista.
3. I monologhi della vagina, Eve Ensler.
Nasce come spettacolo teatrale nel 1996 e in poco tempo diventa un movimento femminista, riassunto in questo breve saggio. La casa editrice Il Saggiatore ha ha deciso di regalarlo in versione e-book nell’ambito della solidarietà digitale per far fronte alla pandemia. L’idea dell’autrice parte da una provocazione, quella di usare per la prima volta la parola vagina su un palco, e quasi senza accorgersene spinge donne di tutto il mondo a raccontarsi. Parlano di amore e dolore, stupri e violenze, forza vitale e vergogna distruttiva in una serie di poesie, racconti e contributi che provengono da ogni parte del mondo. Il saggio femminista è un modo per iniziare a conoscere l’intero movimento, quello del V-Day.
Frase iconica: La mia rivoluzione sta cambiando lo stato mentale chiamato patriarcato.
Se sei ancora in quarantena o se non lo sei, se sei una donna o se sei un uomo, se hai infinito tempo libero o solo un’ora in pausa pranzo. Leggi, coltivati, rifiorisci e rinasci femminista.