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Guest of Honour è l’ultima fatica di Atom Egoyan, il regista canadese di origini armene. Qui indaga un rapporto padre – figlia attraverso i segreti e i sensi di colpa che ne disgregano la famiglia. Un thriller/dramma familiare che si svela poco a poco in un gioco di scatole cinesi, senza però giungere a un finale soddisfacente

 
 

 

Trama di “Guest of Honour” in concorso al Festival del Cinema di Venezia

Il film drammatico si svolge su più piani temporali e narrativi che si intrecciano, in un complesso meccanismo psicologico che svela colpe e segreti, misteri e ossessioni di un rapporto padre – figlia. La famiglia è sempre al centro delle sue opere, racconta Atom Egoyan in conferenza stampa a Venezia. Una vera ossessione di cui sviscerare le fragilità e i legami autodistruttivi. 

Al centro di Guest of Honour ci sono un padre e una figlia, Jim e Veronica. Lui è un ispettore sanitario, brillantemente interpretato da David Thewlis (il Lupin di Harry Potter e Ares di Wonder Woman). Un uomo preciso e abitudinario, perfino comico nello svolgere il suo lavoro soprattutto nelle prime scene del film. La figlia Veronica (l’attrice brasiliana Laysla de Oliveira) è una compositrice e insegnante di musica, completamente assorbita dal lavoro con i suoi ragazzi. 

All’inizio del film Veronica sta organizzando il funerale del padre, ed è parlando di lui con il prete della parrocchia (Luke Wilson) che scopriamo pian piano i misteri di questa famiglia disfunzionale. 

 
 

Segreti e colpe a incastro

Vuole diventare un thriller ma non ci riesce pienamente, Guest of Honour, che a metà tempo comincia a rivelare oscuri segreti e colpe mai pienamente espiate di entrambi i protagonisti. Mentre Veronica si trova in prigione per abusi sessuali su minori (che non ha mai commesso), il padre cerca le prove per farla scarcerare e lei rifiuta di collaborare, credendo di meritare la sua pena. Lo spettatore si trova così incastrato in un continuo salto temporale tra presente, passato e trapassato. Niente è come sembra e ogni personaggio ha motivazioni in qualche modo oscure e segreti inconfessabili. Infatti c’è la morte della madre, la linea sottile che separa un flirt con un quindicenne da un abuso, un orribile suicidio le cui ragioni sono sempre rimaste nascoste. Così scopriamo personaggi tormentati e addolorati, la cui vita apparentemente normale non è che una facciata per nascondere l’instabilità emotiva di una famiglia già da anni distrutta. 

Il rapporto padre – figlia si tinge di colori foschi, con un David Thewlis magistralmente in bilico tra commedia e tragedia con cui è impossibile non empatizzare. Più difficile prendere le parti di Veronica, che fino alla fine rimane un personaggio ambiguo, colpevole e allo stesso tempo vittima di crimini che le hanno rubato l’infanzia e di sensi di colpa laceranti. 

Atom Egoyan al Festival del Cinema di Venezia

Il paradosso dei drammi familiari: i conigli in Guest of Honour

In conferenza stampa al Festival del Cinema di Venezia, Atom Egoyan svela la sua ossessione per la famiglia e i paradossi che si nascondono nei suoi legami, fragili e indissolubili allo stesso tempo. Metafora perfetta, nella trama del film, sono i conigli, oltretutto presenti anche in La Favorita. “Sono animali da compagnia, ma sono anche deliziosi da mangiare: questo è il paradosso al centro del film“. E così, infatti, è Guest of Honour, con il suo sconcertante andirivieni temporale, le sue tinte da thriller e i suoi misteri . Che, una volta svelati, non risultano soddisfacenti rispetto alle lunghe indagini che ci hanno portati alla loro soluzione. Fa compagnia, ma una volta nel piatto ti fa sentire un po’ in colpa. E poi a me non piacciono i conigli.