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Carlo Conti in Salvatore Ferragamo, Maria de Filippi in Givenchy

Inutile negarlo: il Festival di Sanremo è la manifestazione più nazionalpopolare d’Italia, e ci piace proprio per questo. Ieri ho visto la terza serata insieme al mio fidanzato, e mentre commentavo i vestiti di Maria de Filippi, la scelta degli ospiti, gli arrangiamenti delle cover, lui si chiedeva ridendo come fosse possibile avere da ridire su tutto. Non solo è assolutamente possibile, ma è naturale e bello. Cari finti intellettuali/noncuranti/alternativi/ribelli, ho qualcosa da dirvi. Voi che scrivete con orgoglio su facebook «Stasera guardo un film di spessore mentre la plebe commenta Sanremo» non siete più intelligenti di me, né più colti né in alcun modo migliori. Prima di tutto, una persona di cultura non ha bisogno di ostentare in questo modo. Secondo, ascoltare le novità della musica italiana non mi rende un’ignorante in fatto di musica, non automaticamente almeno. Sono perfettamente in grado di giudicare il testo, la melodia e l’arrangiamento di un brano, grazie. Terzo, commentare i look di presentatori, ospiti e cantanti in gara non fa di me una gallina superficiale ma una persona con delle opinioni. Avremo pure il diritto di dire se qualcosa ci piace oppure no? Eh. Quelli che boicottano Sanremo per i cachet troppo alti dei conduttori e degli ospiti non li voglio neanche commentare, evito proprio. 

Quindi ecco a voi 3 considerazioni sparse sul Festival di Sanremo, i vestiti del Festival di Sanremo, gli ospiti del Festival di Sanremo. Se per caso vi foste stufati di leggere solo articoli e post sul Festival di Sanremo, vorrei darvi un consiglio spassionato: perché non evitate di aprirli? 🙂 



1. Gli abiti di Maria de Filippi a Sanremo.

Ma povera stella, la smettiamo di criticarla ad ogni passo? Maria è una donna estremamente intelligente, se non lo fosse non sarebbe riuscita a fondare un impero sulla nostra voglia di spettegolare e di farci i fattacci altrui, no? Però non è bella, né particolarmente aggraziata. Che ci volete fare? Non abbiamo detto che le donne (e gli uomini, ovviamente) vanno giudicate per il proprio talento, la propria personalità, il proprio animo invece che per l’aspetto fisico? Lo stilista che Maria de Filippi ha scelto per i suoi vestiti di Sanremo è Riccardo Tisci, uno che per Givenchy ha fatto quasi solo capolavori ad ogni sfilata, che tutti idolatrate e lo so che avete pianto quando ha annunciato di lasciare la maison. Lo so che, quando vedete quegli abiti tutti frange e lustrini addosso a modelle di 40 kg vi vengono gli occhi a cuoricino, e che in queste tre serate del festival avete detto due volte a sera «Quest’abito di Maria de Filippi fa proprio schifo, non lo metterei neanche sotto tortura». Forse perché Maria non è una modella, non si muove con grazia e non è il prototipo di valletta super bellona? E voi invece sì? Dai, sono anni che chiediamo alla moda di vestire donne vere e adesso ci vogliamo lamentare? Maria de Filippi è una donna vera, che non scende dalle scale perché ha paura di cadere e che durante la prima serata del Festival ha rischiato di finire col sedere per terra. E ha tutto il diritto di indossare splendidi abiti da sera Givenchy con lustrini e frange, anche se non è una modella. 


Carlo Conti in Salvatore Ferragamo e Maria de Filippi in Givenchy





2. Il vestito di Diletta Leotta a Sanremo. 

Ogni anno il Festival di Sanremo ci regala mille motivi di dibattito, quest’anno il più acceso (almeno fino ad ora) è stato il benedetto vestito di Diletta Leotta, anche grazie al contributo di Caterina Balivo che sospetto abbia perso migliaia di follower durante la prima serata. Premesso che stiamo parlando di un look splendido, in broccato rosso firmato da Alberta Ferretti e non proprio dalla prima che passa. Premesso che Diletta Leotta è indiscutibilmente bellissima, e su questo possiamo solo essere tutti d’accordo. Premesso che quello che le è successo è una violenza a tutti gli effetti, non importa come si comporti o come si vesta sul palco di Sanremo, nel suo lavoro o per andare al supermercato. Questa donna è stata virtualmente violentata, punto. E ha tutto il diritto di parlarne come, dove e quando vuole e chiedere che la cosa non succeda ad altre donne. L’abito di Diletta Leotta è, appunto, un completo in broccato rosso con un’enorme gonna a ruota che sfiora il pavimento. Quello spacco è necessario e bellissimo, perché alleggerisce una gonna altrimenti pesantissima e dona equilibrio alla figura. Spacco che non mostrava altro che un paio di bellissime gambe. Niente di “intimo”. Sulla passerella quest’abito avrebbe fatto sospirare tutte quante e istigato zero commenti negativi. E se lo dico io, che in fatto di lunghezze e trasparenze sono una bacchettona… Ma soprattutto: perché nessuno ha notato l’unico vero difetto nel look della Leotta, cioè che la gonna era troppo stretta in vita e formava un rotolino sulla sua magrissima figura? 

Diletta Leotta in Alberta Ferretti





3. I più begli abiti di Sanremo 2017 (finora)

So che vi aspettate voti e classifiche, ma io (che ho da ridire su tutto, lo ripeto) non sono nessuno per mettere un numerino accanto a una donna che sceglie di esprimere la propria femminilità come più le aggrada. Così, semplicemente, vi dico quali sono stati i miei look preferiti in queste prime tre serate del Festival di Sanremo 2017. Ho adorato le signore in tailleur pantaloni indossato a pelle: per Fiorella Mannoia un completo di Antonio Grimaldi, mentre quello di Paola Turci è un look Boglioli. Sensuali, eleganti e per nulla volgari. Bellissimo anche il minidress da collegiale che Lodovica Comello ha scelto dalle proposte di Vivetta. Divertente, scanzonato, giovane, adattissimo alla cantante. Chiara, in abito lungo di tulle firmato Melampo, era stupenda durante la seconda serata del Festival. Un’altra ragazza normale, non bellissima, non magrissima, che si è vestita benissimo. Chapeau! Infine, il mio preferito in assoluto: l’abito Antonio Marras con cui Bianca Atzei ha esordito sul palco dell’Ariston. Meraviglioso. 

Bianca Atzei in Antonio Marras
Chiara in Melampo
Fiorella Mannoia in Antonio Grimaldi
Paola Turci in Boglioli
Lodovica Comello in Vivetta