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tuttimaschi a Sanremo 2025

Parliamoci chiaro: di Sanremo 2025 ci rimarrà soprattutto la noia. E no, non quella cantata da Angelina Mango lo scorso anno (assolutamente ignorata la vincitrice della kermesse dello scorso anno, ne parleremo). Ci rimane una settimana di “ascolti record” e di “dominio sui social media” come Carlo Conti e company non hanno smesso di ripetere. Peccato che sui social media, se qualcuno ci avesse letto, stavamo parlando della…noia. Fino alla sera della finale, quando un podio di #tuttimaschi ha fatto esplodere la polemica, dentro e fuori dalla gara.

#Tuttimaschi: il podio dello scandalo

I primi cinque cantanti classificati a Sanremo 2025 sono Olly, Lucio Corsi, Brunori Sas, Fedez e Simone Cristicchi. Niente di male, dai, finché non ti accorgi che mancano le donne. Questo non è un problema di quote rosa. Il femminismo, quello vero che si batte per la parità in ogni ambito lavorativo, ha puntato i riflettori su un’ingiustizia a monte. Il punto non è decidere se la canzone di Giorgia o quella di Elodie meritassero più di quella di Olly (spoiler: sì).

Il punto è che alle donne, come Elodie ha ben spiegato nella puntata di Domenica In che ha seguito la finale del Festival, chiediamo troppo. Chiediamo tutto.

Sembra sempre che le donne debbano fare le capriole: devi cantare bene, essere una grande interprete, fai le capriole, fai la pole dance e non basta. È sempre un po’ così, non è una questione di vittimismo, sono dati oggettivi, è statistica. Noi siamo sempre in minoranza e fa arrabbiare un po’ perché non mi sembra che siamo inferiori artisticamente

[Elodie a Domenica In, 16 febbraio 2025]

Vogliamo una canzone a cinque stelle, una performance impeccabile, un testo originale e intelligente ma anche comprensibile (vedi Anna Oxa nel 2023). Se si può una coreografia, abiti perfetti e una fetta di cul0. Insomma. Se chi urla alle canzoni “musicalmente deboli” delle artiste in gara riascoltasse i cinque brani arrivati in pole position in maniera professionale, si accorgerebbe che la canzone vincitrice ha 8 battute identiche a “Il filo rosso” di Alfa. Musicalmente forte dici, ok.

Le colpe e le responsabilità del podio di Sanremo 2025

C’è da mettere sul piatto anche il lavoro degli autori, quello dei manager e quello dei giornali e delle radio, sì. Hanno la loro fetta di responsabilità. Perché di Francesca Michielin abbiamo parlato per la caduta durante le prove e per gli abiti, oggettivamente bruttini. Abbiamo perso per strada il fatto che portasse sul palco una canzone niente male e forse una delle poche che non ricordassero qualcosa di già sentito.

Di Elodie dovremmo dire che la sua canzone, anche qui non un capolavoro, era comunque una buona canzone e che la sua potenza vocale un Cristicchi se la sogna. Invece ci chiediamo con apprensione se fosse arrabbiata perché dietro le quinte qualcuno le aveva strappato il vestito. Cosa che tra l’altro, se fosse vera, per un’artista sul palco più famoso d’Italia sarebbe comprensibile. Ma dalle donne noi vogliamo questo. Lo scivolone di stile, l’arrabbiatura da diva, la rivalità con artiste che non sono neanche in gara. Non ci interessa davvero valutarne il valore.

Qual è il punto?

Il punto è che non abbiamo fatto gli stessi discorsi sugli uomini. Non ci siamo chiesti se la canzone di Olly fosse uguale ad altre canzoni già sentite (ripeto spoiler: sì). Nessuno ha notato che Cristicchi fosse vestito da tende di un hotel 2 stelle. E anche chi lo ha notato non ha reso questo il fulcro del suo commento sul brano di Cristicchi. A nessun giornalista è venuto in mente di dire che Brunori Sas avrebbe potuto “portare una performance più d’impatto“.

Anche perché diciamolo, performance d’impatto quest’anno non ce n’erano, esclusi i Coma_Cose che, essendo un uomo e una donna, sono stati bellamente ignorati sia in un verso che nell’altro. Prova a pensare. Se al posto di Simone Cristicchi, di Lucio Corsi, di Fedez ci fosse stata una donna, con la stessa canzone e la stessa esibizione, come avremmo reagito? Non devi neanche pensarci troppo, perché lo sai già. Tutto è successo pari pari nelle edizioni precedenti. Parliamo di BigMama, che l’anno scorso ha portato un testo rap sulla depressione dovuta al bullismo e nessuno se l’è filata? Di come è stata criticata Anna Oxa nel 2023 per essersi vestita e pettinata, tutto sommato, meglio di Cristicchi?

Sanremo 2025 è solo la punta dell’iceberg

Dobbiamo andare molto indietro per capire come è successo che Joan Thiele con un brano potentissimo sia arrivata ventesima. Forse ti scoccerà, ma dobbiamo arrivare all’alba dei tempi. A quello che ci aspettiamo sempre, da sempre, dalle artiste. Da tutte le artiste di tutti gli ambiti, per non parlare poi di altre lavoratrici al di fuori dello spettacolo. Dobbiamo parlare di Winona Ryder, fuori da Hollywood per decenni per aver sofferto di cleptomania mentre stupratori seriali hanno continuato e continuano a mietere successi.

Dobbiamo tornare a Loredana Bertè, considerata pazza da così tanto tempo da averci scritto una canzone lo scorso anno. Non so se te lo ricordi, ma le persone fino a qualche anno fa rabbrividivano al suo passaggio. Capelli blu, volto non allineato ai canoni estetici, un carattere burbero. Non ti ricorda letteralmente tutti i cantautori italiani che veneriamo?

La rivalità, gli ostacoli e le selezioni all’ingresso

Abbiamo una serie di interpreti e di cantautrici forti nel panorama italiano, e lo sappiamo benissimo. Abbiamo le già citate Loredana Bertè e Anna Oxa, Fiorella Mannoia, Giorgia, Elisa, Annalisa, Elodie, Rose Villain, Gianna Nannini, Carmen Consoli, Laura Pausini, Mina, Emma Marrone, Patty Pravo, Francesca Michielin, Alessandra Amoroso. Non sto parlando necessariamente di fuoriclasse, sto parlando di artiste valide che riempiono gli stadi e vendono milioni di dischi a prescindere dal fatto che a me piacciano o meno. Esistono.

Eppure ogni santissimo anno ne troviamo a Sanremo una decina, accompagnate da 20 uomini che si somigliano moltissimo tra loro. Non possiamo avere insieme Annalisa ed Elodie né Giorgia ed Elisa perché troppo simili, ma possiamo avere un dispiegamento di 20-30enni di genere maschile che cantano le stesse cose con l’autotune. Anche qui, mica il problema è l’autotune. Il problema è che le regole per le donne sono sempre più stringenti che per gli uomini. Sono ecluse in partenza.

E quindi la cinquina di Sanremo 2025 è sbagliata?

Ma io che ne so? La mia cultura musicale arriva fino a un certo punto. La mia cultura sulle discriminazioni invece è abbastanza vasta. E la mia capacità di contare, seppur non eccelsa, intatta. Non ho con me il libro, ma mi viene in mente una citazione da “So you want to talk about race” di Ijeoma Oluo che fa più o meno così:

O pensiamo che donne e persone nere siano tutte meno meritevoli degli uomini bianchi in ogni ambito professionale, e quindi abbiamo dei pregiudizi su queste categorie di persone; oppure dobbiamo ammettere che c’è un’oppressione sistemica che mantiene queste categorie di persone in basso nelle gerarchie di potere.

Il fatto che in tutta la settimana ci sia stata una caterva di superospiti maschili e solo Iva Zanicchi riflette l’incapacità femminile di fare buona musica, o è il frutto di una discriminazione sistemica? O l’una o l’altra, babes.

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