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Hai mai sentito parlare della teoria dei cucchiai? Si tratta di una metafora scelta da una scrittrice malata di Lupus per raccontare la stanchezza cronica.

Chi ha una malattia cronica di qualsiasi tipo, solitamente ha grandissime difficoltà a farsi comprendere da chi è “sano”. Lo abbiamo detto tante volte: se una gamba rotta si vede, le malattie invisibili no. Allora come si comunicano?

La teoria dei cucchiai

Come tante altre cose della vita che non hanno caratteristiche fisiche, l’invisibile stanchezza cronica è stata descritta da Christine Miserandino ricorrendo al più antico dei trucchi letterari. Cioè la metafora. Raccontando a un’amica cosa sia la stanchezza cronica, la scrittrice ha detto di averle dato in mano dei cucchiai:

Le ho chiesto di contare i cucchiai. Mi ha chiesto perché e le ho spigato che quando sei sano, di solito, hai a disposizione un’infinita fornitura di cucchiai. Ma quando devi pianificare le tue giornate, hai bisogno di sapere esattamente con quanti “cucchiai” stai iniziando la tua giornata.

Cit. Christine Miserandino

La teoria dei cucchiai spiega visivamente cosa ti viene “tolto” quando hai una malattia cronica. Le riserve di energia, qui rappresentate dai cucchiai, non sono veramente infinite per nessuno. Ma per chi è in salute “recuperare cucchiai” è un’impresa facile.

Un’ora o due di riposo, una buona notte di sonno, un weekend di vacanza e via, pronti a ripartire. Chi soffre di una malattia cronica non recupera cucchiai. Ne perde in continuazione, uno dopo l’altro, e il suo misurino dell’energia non è mai veramente pieno.

Cosa vuol dire spoonie

In USA la teoria dei cucchiai è diventata talmente diffusa e conosciuta che è stato coniato un termine, spoonie. La parola viene da “spoon” cioè “cucchiaio” e indica tutti i malati cronici. Più carina di malati cronici, vero?

Bene, la spoonie culture e le spoonie community ruotano attorno alla teoria dei cucchiai e la rendono uno stile di vita. Non più un limite, ma solo un modo in cui comunicare la propria condizione. Certamente è più simpatico dire “mi sono finiti i cucchiai” rispetto a pronunciare l’ennesimo NO davanti a una proposta di lavoro, a un’uscita, a una festa.

Eh sì perché avere la fibromialgia vuol dire, come per tante altre malattie croniche, dover dire di no a tantissime cose. Vacanze, posti di lavoro, progetti, uscite con gli amici o feste in famiglia. E ci vuole un modo per dire quel NO senza farlo apparire così spigoloso, per ammorbidirne i contorni. Per renderlo liscio e curvo, come un cucchiaio.

Quanti cucchiai abbiamo?

Io non credo veramente che le persone in ottima salute abbiano cucchiai infiniti. La pandemia ce lo ha dimostrato: tutti abbiamo un limite. Limiti emotivi e limiti fisici, che questi ultimi anni hanno messo alla prova. Quindi sì, anche se sei perfettamente in salute puoi finire i cucchiai.

Solo che, mediamente, in partenza ne hai più di me e ci metti meno a ricaricarli. Se io organizzo una cena in compagnia, il giorno dopo non vorrò comunicare con nessuno. Mi sono finiti i cucchiai relativi alla socializzazione, mi spiace.

Quando mi sveglio la mattina, so orientativamente se sarà una giornata da tanti o pochi cucchiai. La teoria dei cucchiai mi aiuta a capire come distribuirli. In alcune giornate, anche solo fare la doccia vale 3 cucchiai. Non c’è energia per altro. A volte consumo più cucchiai del previsto e arrivo a sera sotto zero. Ma certamente ci saranno giornate in cui la doccia consuma mezzo cucchiaio e posso usare gli altri per fare una passeggiata. Yeah.

La teoria dei cucchiai: che succede quando finiscono?

Il problema, quello che nessuno è in grado di risolvere, è cosa fare quando i cucchiai sono finiti. Parti dal presupposto che ne ho pochini. Lavarmi è una necessità, che porta via un numero variabile di cucchiai. Gli altri vanno distribuiti tra il lavoro, la casa, le amicizie e la famiglia, lo studio e magari il piacere.

Poi finiscono. La teoria dei cucchiai vuole spiegare che i malati cronici ci mettono molto più delle persone “sane” a ritrovare un numero sufficiente di cucchiai per funzionare. Quindi quando sono finiti… basta. Non ce n’è più.

Possiamo solo smettere di travasare roba. Il misurino è vuoto. Tempo di accoccolarci sul divano e non fare nulla. Non prendertela, ti preghiamo, se dovremo dire di NO alla tua festa in famiglia, a quel progetto di lavoro, alla serata al pub. Non ce l’abbiamo con te. Sono solo finiti i cucchiai.