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Con tantissima curiosità verso il genere umano e un pizzico di raccapriccio, le sfilate di Milano di questo settembre 2021 mi hanno costretta a chiedermi: lo stile anni 2000 è tornato di moda? E soprattutto, perché?

Perché ritornare all’estetica massimalista e psichedelica di quelli che per molti sono stati gli anni più trash della storia della moda? Riportare in passerella gli anni 2000 ha un significato sociale e culturale, anche se è difficile a dirsi.

Dove abbiamo visto lo stile anni 2000 a Milano

Gli abitini sottoveste in poliestere, possibilmente fluo. Le cascate di glitter anche sul completino da palestra. I costumi a triangolo, con lavorazione a crochet e scritte trash sul sedere. Questo è stato lo stile anni 2000 per noi che lo abbiamo vissuto.

Che lo abbiamo vissuto con vergogna, aggiungerei. Noi che riguardiamo le foto delle medie e del liceo con quel delizioso misto di repulsione e attrazione per i tempi che furono.

Ma gli anni 2000, bambini, sono appena passati. Possibile che i Millennials (sempre loro, sempre noi) siano una generazione così nostalgica da desiderare già un ritorno alle origini?

Look dalla sfilata Philosophy by Lorenzo Serafini

Una generazione di trentenni delusi

Lo hanno spiegato con grande razionalità Dolce & Gabbana, durante la loro sfilata alla Milano Fashion Week: lo stile anni 2000 affascina la generazione Z. Ovvero i post-Millennials, quelli che oggi hanno vent’anni o poco più. E questo sarebbe già abbastanza grave.

Ma perché anche i Millennials ricordano con tenerezza quel periodo? Non siamo un po’ troppo giovani, smart e rampanti per desiderare un ritorno al sessismo e al trash della nostra adolescenza? Forse no.

I Millennials sono la generazione che (finora) ha vissuto più crisi economiche, sociali, esistenziali della storia dell’umanità. Abbiamo attraversato l’arrivo dell’euro, la rivoluzione digitale, la crisi economica del 2008, la Brexit e mo’ pure la pandemia. Siamo un po’ stanchini, per dirla alla Forrest Gump.

Sfilata Dolce & Gabbana, Milano Fashion Week 2021

Cosa c’entrano gli anni 2000?

Sono stati anni bui da tanti punti di vista. Anni fatti di sessismo e razzismo, anni in cui il digitale ha preso le nostre vite e le ha cambiate, anni in cui non sapevamo che fare. Noi poveri adolescenti alle prese con le tempeste ormonali, i reality show di Paris Hilton le repliche di Dawson’s Creek. Ci credo che siamo cresciuti con un po’ di confusione.

Però siamo cresciuti. Ed è arrivato il peggio. Abbiamo scoperto che non importava nulla a nessuno dei nostri ideali, delle nostre paure, dei nostri sacrifici. I nostri anni di studio sono finiti perlopiù nel cassonetto e i nostri vestiti, per un bel po’ di tempo, pure.

I nostri genitori ci hanno cresciuti nella cultura del boom e della tecnologia, con cui pensavamo di poter fare tutto. E poi ci siamo trovati a non averne gli strumenti. Non abbiamo i soldi che avevano i Boomer alla nostra età né la determinazione della generazione Z. Insomma, cosa dovremmo fare delle nostre vite?

Sfilata Fendace (Fendi + Versace)

La pandemia e lo stile anni 2000

Nel momento migliore della nostra vita, quello che ci è sempre stato detto sarebbe stato il più bello, è arrivata l’emergenza: il Covid. Stavamo per cominciare finalmente la nostra carriera. Eravamo lì lì per sposarci in grande stile. Avevamo la tesi di laurea in tasca, pronta per la discussione, e il mondo ci si è chiuso intorno.

A questo punto, è così improbabile che guardiamo con nostalgia ad appena 15 anni fa? Tutto era così semplice e bello, i telefonini a conchiglia erano tempestati di strass e non prendevamo mai il raffreddore, neanche con i nostri orrendi jeans a vita bassa. Avevamo diari con orribili topi glitterati e penne piene di gel tossici fluorescenti con cui scrivere dediche sgrammaticate. Eravamo felici.

Lo stile anni 2000 ci ricorda il periodo in cui giocavamo con lo Schifidol senza paura degli additivi tossici. Quello in cui mettevamo farfalle trasparenti tra i capelli e non pensavamo a smaltire la plastica. Un periodo magico in cui piangevamo in gita scolastica perché il tipo della classe accanto non ci filava. Ma almeno ci andavamo, in gita scolastica.

Sfilata Fendace (Fendi + Versace)

Nostalgia canaglia a tinte fluo

Che tutto questo è vero, che siamo una generazione già devastata dal presente, ce lo hanno dimostrato le tendenze di cinema e serie tv degli ultimi anni. Remake e reboots di cose che guardavamo al liceo ci assalgono, chiedendoci di rimanere ancora un po’ davanti alla tv.

E allora perché non rimanere ancora un po’ avvolti in minigonne di denim e pantaloni di acetato con una lieve zampa d’elefante? Solo per un po’. Mutande a vista e jeans a vita bassa, ancora per un po’, nostalgia di quello stile anni 2000 che ci ricorda un tempo più bello.

Che tristezza pensare al passato a trent’anni. Ma che ci volete fare? Lo hanno sempre detto, che noi Millennials siamo proprio una generazione venuta male. Almeno abbiamo dei deliziosi minidress pastello per scacciare la malinconia.

Sfilata Emporio Armani