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Un insolito post domenicale, per parlare dell’argomento del giorno ma da una prospettiva diversa.

Una premessa è doverosa: non guardavo il Festival di Sanremo da anni. Ma stavolta mi sono divertita, complici delle serate solitarie con mamma e papà, i commenti al vetriolo su twitter (finalmente sto iniziando ad usarlo, se vi va seguitemi!) e un gruppo d’ascolto tutto rosa che comprendeva le amiche e colleghe Claudia di BlondyWitch e Iolanda di Chasseurs de Chasseurs!

Dall’esordio alla finale, Carlo Conti è stato capace di creare uno spettacolo vario, fresco ed eterogeneo, adatto a tutti e mai noioso. Forse solo un po’ troppo lungo nelle ultime serate. Tra i suoi “gioielli” Emma, Arisa e Rocìo, gradevoli ognuna a proprio modo, ho preferito le prime due per la simpatia e l’autoironia, ma tutte e 3 potevano sforzarsi di imparare quelle 3 frasi ogni sera! Ricordiamo che Rocìo fa l’attrice eh? O almeno così dicono… Tra le canzoni che ho preferito inserisco sicuramente Malika Ayane, Marco Masini, Lorenzo Fragola, Nina Zilli e a sorpresa Nesli che mi pare non sia stato apprezzato come meritava. Il Volo non erano tra i miei preferiti ma credo che abbiano meritato. Ma la mia attenzione è stata catturata anche da abiti e look del presentatore, delle vallette, dei cantanti e degli ospiti. Tra abiti da gran sera e outfit poco azzeccati, i commenti acidi sui social e sulle riviste si sono sprecati… ma in fondo non è per questo che ci piacciono le manifestazioni di questo tipo? Per i Mondiali siamo tutti allenatori, per gli Oscar diventiamo critici cinematografici (e magari non abbiamo visto nessun film in gara) e per Sanremo vocal coach. In qualunque occasione, personal stylist.

Sono stata attaccata aspramente da amici di amici per aver scritto su facebook dei commenti negativi sui look di Malika Ayane, firmati Maison Albini, e ho letto papiri su quanto sia ingiusto criticare tutto e tutti. E perché mai? I cantanti, i presentatori, gli stylist, sanno bene che il Festival è una vetrina che attira elogi come critiche. E chiunque lavori nel mondo dello spettacolo espone il proprio lavoro al pubblico e deve accettarne il pensiero. Fa parte del gioco.

E secondo me vale anche per la vita privata: un anno fa circa ho avuto un’aspra lite con una carissima amica, per aver detto che l’abito scelto per la sua festa di compleanno era bello ma poco adatto all’occasione. Non mi parla più. Io penso che le critiche siano naturali, sono nel dna degli italiani ma credo anche di tutti gli esseri umani: se vedo un vestito, sento una canzone, partecipo ad un evento è istintivo che me ne faccia un’opinione, positiva o negativa, e ho tutto il diritto di esprimerla. Voi che ne pensate? Vi lascio con i miei PROMOSSI e BOCCIATI delle 5 serate 😉

Foto Vanity Fair Italia

Moreno: lo stilista non si conosce, la canzone è terribile ma lui vestito così mi piace!

Rocìo Munoz Morales in Alberta Ferretti: servono parole?

Bianca Atzei in Antonio Marras: l’abito dell’ultima sera è bellissimo, peccato sia uguale agli altri 4!

Rocìo Munoz Morales nel mio abito preferito firmato Armani Privè

Tiziano Ferro lo amo profondamente ed è sempre elegante ed azzeccato. Però la giacca è strettina…

Non so di chi sia l’abito indossato da Lara Fabian ma è brutto e scontato (come gli altri 2)

Abito di Daniele Carlotta: se Arisa avesse ricordato il reggiseno, sarebbe favoloso

Arisa di nuovo in Daniele Carlotta: il vestitone un po’ eccentrico in una manifestazione del genere ci sta sempre

Bellissima Vittoria Puccini in Elie Saab

Lorenzo Fragola è la mia cotta da finta-diciassettenne: carino è carino, in Emporio Armani anche di più

Non la sopporto, ma Anna Tatangelo in Francesco Paolo Salerno è super chic

L’abito Francesco Scognamiglio è bellissimo, ma il colore mortifica la carnagione di Emma

Giovane e rock: in Just Cavalli, Annalisa mi piace (ma la sua canzone no)

L’abito della discordia: Malika Ayane in Maison Albini. Informe, lo scollo le sta malissimo, la ingrassa ed è uguale agli altri 3 che ha indossato. 

Oh a me Nesli in Philipp Plein piace. Certo, nella vita reale no ma sul palco sì sì sì!

Sempre lei: Rocìo Munoz Morales in Roberto Cavalli. Poca verve, ma la parte della bellona le riesce benissimo.

Carlo Conti sempre impeccabile in Salvatore Ferragamo ed Emma, stavolta nel suo elemento, in Gucci

Chiara: abito favoloso che la valorizza, scarpe out. Tutto Stella McCartney

Nina Zilli in Vivienne Westwood, una vera diva