Le vacanze di Natale 2018 sono vicinissime, e tra canzoni di Natale e decorazioni in anticipo (anche basta, ragà), l’atmosfera si fa sempre più allegra e festosa. Ma, per quanto si possano amare i cenoni in famiglia e le lucine colorate, per chi soffre di fibromialgia anche le feste portano con sé diversi problemi. Ho ascoltato testimonianze e informazioni su vari gruppi e forum, raccogliendo (in maniera anonima, ovviamente) problemi e difficoltà di chi deve vivere con una malattia cronica ma non vuole rinunciare alla gioia del Natale.
1. Feste non stop.
Che belle le vacanze natalizie, eh? Due settimane intere di feste, cenoni, incontri, regali, mercatini di Natale, shopping folle, aperitivi di lavoro, serate di giochi a carte in famiglia. Già. Un vero tour de force per chi soffre di stanchezza cronica. Non siamo il Grinch, amiamo trascorrere del tempo con amici e familiari e passeggiare per il centro circondati da lucine, ma… non ogni giorno per due settimane consecutive. Dateci tregua.
2. Natale: come mi vesto?
Chi non ha mai sofferto di dolore cronico e simili non ha idea di quanto sia difficile vestirsi a Natale (e più in generale, come vestirsi quando fa freddo). Chi soffre di fibromialgia ha una particolare sensibilità alle basse temperature, che acuiscono il dolore cronico, la rigidità muscolare e l’emicrania. Non parliamo, poi, degli sbalzi di temperatura tra i 3° all’esterno e i 30° all’interno di negozi e centri commerciali. Quindi, per favore, almeno in casa se vi chiediamo di regolare i riscaldamenti dateci una mano a soffrire meno. Grazie.
3. Cose da non dire a chi soffre di fibromialgia
Lo ripeto: passare dei momenti in famiglia o con gli amici è bellissimo e le vacanze di Natale sono in momento perfetto per farlo. Soprattutto per chi, a causa del dolore cronico e dell’ansia che questo comporta (avete mai pensato a quanto sia complicato organizzare qualcosa e anche solo uscire di casa con il costante terrore che da un momento all’altro avrai dolore ovunque?). Perciò, vi prego, non rovinateci questi momenti di festa con domande delicate, giudizi sgradevoli e battute poco divertenti. Non ce n’è proprio bisogno.
4. Natale: cosa fare per dare una mano a chi soffre di fibromialgia
Se la persona che soffre di dolore cronico è un adulto, una donna o (peggio ancora) una donna adulta, è probabile che avrà parecchi grattacapi durante le vacanze di Natale. C’è da decorare l’albero, preparare il cenone, comprare i regali per tutti, organizzare giochi e passatempi per i più piccoli. Se si va oltre i limiti naturalmente imposti dal proprio fisico, però, è facile che la stanchezza cronica e il dolore rovivino il Natale un po’ a tutti. Non è meglio suddividere i compiti in partenza e non lasciare tutto il lavoro a una sola persona? Eh dai, è Natale, fate una buona azione (o due, o ventisette, o quattromila, o tutte quelle di cui la persona malata ha bisogno).
5. Natale a casa (non è così male)
Vivere con una malattia cronica è difficile per un milione di motivi, uno di questi è l’impossibilità di godere di una vita sociale appagante. Vi vogliamo bene, vogliamo passare del tempo con voi, dare un’occhiata ai mercatini di Natale, partecipare al cenone di Capodanno e guardare l’alba del 2019 insieme a voi. Ma a volte, semplicemente, non ce la facciamo. Se trasferissimo i festeggiamenti in casa, sul divano e con una copertina sulle gambe? Sarebbe così male?
6. Cenone di Natale e dintorni
Non so se questo accada solo al sud, dove le vacanze di Natale sono un unico pasto che va dal 23 dicembre al 6 gennaio. Ed è bellissimo. Ma è un po’ troppo anche per chi è perfettamente in salute, vero? Quindi per favore, per favore, non insistete a farci assaggiare tutto-ma-proprio-tutto quello che c’è in tavola, non vi offendete se non abbiamo ripulito il piatto dalla ventisettesima portata. Chi soffre di fibromialgia ha di solito anche altre patologie, che comprendono il morbo di Crohn, gastriti continue, intolleranze alimentari. Non stiamo facendo gli schizzinosi, stiamo evitando di passare il Santo Natale abbracciati alla tazza del water, capite?
7. Abbassate il volume
Di tutto. Della tv, delle chiacchiere, delle litigate tra parenti che la pensano diversamente, delle discussioni attorno al tavolo da bacarà. Vivere con una malattia cronica ci mette in una situazione di costante allerta dei sensi e ogni cosa arriva alla nostra mente amplificata per 10 volte. Lo stesso vale per le decorazioni psichedeliche, per i profumi aggressivi, per il sovraffollamento in sala da pranzo. Diminuite il volume di tutto, basta pochissimo per farci stare meglio.
8. Depressione e fibromialgia
Le vacanze di Natale sono un periodo felice e spensierato, giusto? Giusto? Beh, non sempre. Non per tutti. Trascorrere giornate intere con familiari che non ci piacciono; sentirci ripetere mille volte che, ehi, a quest’età dovremmo essere in discoteca con gli amici la notte di Capodanno; constatare come la nostra malattia cronica ci abbia allontanati da tanti amici e persone care può indurre ansia e depressione in chi soffre di fibromialgia. Dateci una mano. Basta un messaggino di auguri, una telefonata, un pensiero carino. Anche solo la decisione, come dicevo, di trascorrere una serata di festa con noi sul divano invece di andare a quel party tanto cool e tanto rumoroso. Ve ne saremo grati.