La sfilata Moschino prende un tema tanto caro al suo direttore artistico e ne fa l’ispirazione principale: la differenza di genere (o no).
Il gender fluid alla sfilata Moschino
In principio era la moda unisex, poi è arrivato Jeremy Scott per Moschino. La sfilata alla fashion week di Milano prende gli archetipi del maschile e del femminile, li mescola, li stravolge e li fonde per creare un nuovo concetto di genderless. La moda uomo e donna supera definizioni di ogni sorta, esplorando territori sconosciuti in cui le linee di confine sono estremamente labili.
Quella che il provocatorio stilista porta sulla passerella della fashion week milanese è una sfilata Moschino al limite del vietato ai minori. Latex e spandex ricordano da vicino il mondo del feticismo, così come le maschere, gli stivali/autoreggenti e i corsetti, che strizzano allo stesso modo il corpo femminile e quello maschile. A rendere ancora più chiaro il tema della moda uomo autunno inverno 2018-19 è, come spesso accade nelle sfilate Moschino, la presenza di ritagli di giornale applicati su pellicce e trench in latex. Tic-tac-toe, sensational, trash, naughty sono solo alcune delle parole che Jeremy Scott ha scelto per delineare una sfilata in total black.
Le sue fonti d’ispirazione per la collezione Moschino autunno inverno 2018-19? Primo fra tutti, il motto di Madonna Express yourself. Sono passati quasi trent’anni, ma il monito rimane attuale: sii te stesso, in un lungo strascico di tulle o in un fasciante abito di velluto, o in un tuxedo a vita altissima (che ricorda da vicino il chiacchierato outfit dell’ultimo film di Star Wars) per lui e per lei.
Foto da Vogue.com