Spread the love

Buongiorno!

Sono un po’ in ritardo ma ci tenevo a tirare le fila, insieme a voi, di queste sfilate maschili. Sapete, non mi è mai piaciuta la moda maschile e mi sento in difficoltà anche a consigliare il mio ragazzo…ma sono intervenuti due fattori: ho riflettuto che se voglio fare questo mestiere è bene che diventi più flessibile, e poi Franca Sozzani ha chiesto a tutta la community di commentare insieme le sfilate su Vogue.it e così un po’ mi sono lasciata coinvolgere!

La prima sfilata è stata quella di DSquared2, il marchio dei due gemelli canadesi ha compiuto 20 anni e i festeggiamenti hanno aperto Milano Moda Uomo in grande stile. Rivisitando pezzi storici, Dean e Dan hanno fatto sfilare un uomo moderno ma non troppo eccentrico, nelle cui ispirazioni si mescolano il montanaro, il ranger dei boschi, la rockstar e il cowboy, senza mai perdere di vista la virilità.

Con lo show Costume National, Ennio Capasa mi ha incantata: sulla passerella sono scesi angeli metropolitani che in realtà potevano essere anche demoni, imbrigliati tra forti contrasti e decorati con lunghe piume.



Dolce & Gabbana, dopo essersi ispirati per anni alla loro terra natìa, la mia Sicilia, hanno indagato a fondo un legame ancora più profondo ed intimo: la famiglia. Così l’amore familiare e il ricordo di chi non c’è più si sono fusi e trasformati in abiti che rappresentavano le diverse generazioni, in un’atmosfera sospesa tra Il Gattopardo, La Traviata e Sciuri Sciuri.

Anche per Missoni la famiglia è il fulcro di tutto, ma celebrata in maniera diversa. Il knitwear, i colori forti e sfumati, i cardigan e i motivi a righe e a zigzag hanno un sapore contemporaneo ma legato alla tradizione del marchio, al modo leggero e colorato di vivere la vita che Ottavio e Rosita Missoni mostravano nel pubblico e nel privato.



Prada esplora, in un’atmosfera quasi inquietante, il rapporto tra uomini e donne e il loro modo di comunicare, anche attraverso i vestiti che la signora Miuccia considera uno strumento di dialogo a tutti i costi. Nel rigore delle forme e dei colori intravediamo l’anima borghese di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, ma forse anche uno sconsolato inno alla noia e al conformismo. Ma il tocco estroso c’è, quel particolare che rompe la monotonia e il rigore: un fiocco vezzoso, un cappotto colorato, proporzioni stravolte.

Infine Stella Jean, mio amore artistico come tanti di voi sanno. continua a farci viaggiare in giro per il mondo. Stavolta alle stoffe wax africane, ai tagli sartoriali italiani e ai colori caraibici si mescola un’ispirazione che viene dall’India. Il bindi, il colletto rigido, la fusciacca in vita ci fanno quasi sentire i profumi e le spezie orientali. Ispirata ed ispiratrice, brava Stella!

Come dimenticare infine i due show a cui avrei dovuto partecipare? Tom Rebl e Julian Zigerli, entrambi giovani ma già acclamati dal pubblico a questa fashion week, hanno proposto stili moderni e ricercati.

Buon weekend e mi raccomando, rimanete connessi eh? Il mio libro sta per uscire, e domenica inizieranno le sfilate d’alta moda a Parigi *.* Avremo molto di cui parlare!