Potrebbe essere Valentina Ferragni così come Giorgia Soleri, Johnny Depp o la Regina Elisabetta II. O ancora non un personaggio, ma un argomento. Per esempio la comunicazione non ostile o l’ultima puntata di una serie tv, oppure una legge che è stata emanata in un Paese lontanissimo dal tuo. Ma insomma, internet come funziona? Perché leggi sempre le stesse cose negli stessi posti?
L’algoritmo sei tu
No, ok, l’algoritmo non sei tu, ma lo influenzi tantissimo. Lo sapevi? Sei tu a “suggerire” a internet (a chi crea contenuti su internet, come me) di cosa vuoi sentir parlare. Facciamo un esempio facile facile. Io sono una copywriter e lavoro per un’agenzia SEO che ha diversi clienti. Il nostro scopo è quello di portare traffico ai siti web dei nostri clienti, ma mica traffico qualsiasi: gente veramente interessata agli argomenti di cui trattano.
Se io, mettiamo, avessi un cliente che produce oli essenziali, nel corso di questo mese scriverei un post dal titolo “Come fare suffumigi per il raffreddore con gli oli essenziali“. E magari un altro in cui elenco tutte le essenze da mettere nel suffumigio per le diverse patologie dell’apparato respiratorio. Perché lo farei?
Perché, tramite dei semplicissimi tool, scopro che chi è interessato alla medicina alternativa e alla guarigione senza farmaci, adesso che le temperature iniziano a scendere e le influenze stagionali ad aumentare, cerca questo sui motori di ricerca. È, in gergo tecnico, la long-tail keyword che mi permette di intercettare il traffico in target.
Internet, come funziona grazie a te
Capito? Sei TU utente di internet, TU insieme degli utenti di internet, a suggerirmi cosa scrivere. Sembra che il web sia un posto estremamente complesso, ma non è così. Si tratta solo di un grosso database che mette insieme domande e risposte.
Tu fai la domanda, io o chiunque si occupi di contenuti sul web ti forniamo la risposta. Se poi lo facciamo in maniera adeguata e soddisfacente, spetta a te dircelo. Ancora una volta sei tu a dirci se stiamo prendendo la strada corretta: leggi i nostri contenuti? Li suggerisci ad altri utenti? Li linki da qualche parte?
Google sarà contento, la mia azienda cliente sarà contenta, io sarò contenta. Lo stesso vale per i social, anche se hanno algoritmi diversi (e ogni formula è segretissima e cambia costantemente). La base però è la stessa. Se su Facebook reagisci a un post su un argomento, l’algoritmo tenderà a suggerirti utenti, pagine e post simili. Lo stesso vale su Instagram e così via.
E Valentina Ferragni che c’entra?
C’entra, c’entra. Cosa stavi cercando quando hai trovato questo post? Probabilmente qualcosa tipo “Chi è Valentina Ferragni” oppure “Valentina Ferragni e Luca Vezil si sono lasciati“. Questo perché hai visto un articolo di un giornale online sul fatto che Valentina Ferragni e Luca Vezil si sono lasciati.
Magari tu Valentina Ferragni davvero non sapevi chi fosse (anche se basterebbe fare 2+2, eh). Magari sei fan di Chiara e l’hai vista qualche volta sulle sue stories. Magari invece hai letto la notizia sul giornale online e hai pensato “Ma chi caspita è questa e perché la sua rottura col fidanzato è in prima pagina su La Repubblica il giorno in cui si vota il nuovo Presidente del Senato?“.
Se fai parte di quest’ultima schiera, attenzione. Ti abbiamo beccato. Sei l’algoritmo. Anzi, sei il motore che permette all’algoritmo di funzionare. Ti spiego: così tante persone oggi in Italia cercano su Google Valentina Ferragni e le sue vicende amorose che Google Trends mi mostra un’impennata. C’è interesse. La parola chiave “Valentina Ferragni” e gli argomenti ad essa legati sono caldissimi.
Qui entrano in gioco copywriter, giornalisti, creatori di contenuti su internet
Figure mitologiche il cui lavoro dipende da quello che cerchi tu. Di nuovo, TU come singolo utente e TU come insieme di utenti che fanno parte di una determinata fascia demografica (anche solo “persone che si trovano in Italia oggi”). Tu cerchi Valentina Ferragni, i content creator scrivono di Valentina Ferragni. Tu cerchi suffumigi con l’olio essenziale, io scrivo di suffumigi con l’olio essenziale.
Il problema è che poi tu vai su Facebook, su Instagram e commenti l’articolo di La Repubblica su Valentina Ferragni e scrivi “Con tutte le cose importanti che ci sono al mondo, perché scrivete di questa qui?“. Ti abbiamo beccato di nuovo. Tu interagisci con i post sui social che parlano di Valentina Ferragni, ti verranno mostrati altri post simili.
E così via all’infinito. Tu fai una domanda a internet e noi, che su internet ci lavoriamo a vario titolo, ti diamo la risposta. Non importa se la stavi cercando solo per potertene lamentare meglio: la cerchi, noi te la facciamo trovare. Ne scriviamo così tanto e così bene che leggerai tutto l’articolo, noi ne saremo felici e ne scriveremo un altro. Chi si stancherà per primo? Io no di certo perché
- Questo meccanismo è quello che mi permette di avere un lavoro, pagare l’affitto e mettere il piatto a tavola.
- Mi diverto tantissimo.