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Buongiorno!!!

Sono a Milano, oggi abbiamo visitato Homi e siamo distrutti, ma pian piano comincio a raccontarvi qualcosa degli eventi a cui stiamo partecipando 🙂

Ieri sera siamo stati al Piccolo Teatro Grassi per il Fashion Film Festival, un evento che ha avuto proprio quest’anno la sua prima edizione organizzata da Costanza Cavalli Etro con il patrocinio della Camera della Moda Italiana. Il festival si è svolto in due giorni, ieri ed oggi (stasera verranno premiati i vincitori!), con la proiezione di più di 70 film tra quelli dei brand affermati ed emergenti. Ieri, tra gli altri, abbiamo visto i fashion film di Rodarte, Proenza Schouler, Furla, Delfina Dettrez, Diesel. Tutti diversi, da quelli più fiabeschi ai veri e propri reportage di moda, dalle parodie ai piccoli capolavori d’arte cinematografica. Un fashion film è proprio un insieme di arti: la regia, la musica, la recitazione, la fotografia, tutto è al servizio della collezione e della storia che essa rappresenta. Dopo le proiezioni, abbiamo assistito ad una conversation tra Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia e Claudia Donaldson, direttore del portale multimediale Nowness e con la moderazione di JJ Martin, giornalista del Wall Street Journal e contributor per diversi giornali e riviste. Si è parlato di temi diversi a partire dalla comunicazione digitale, la fotografia, i film ovviamente, ed inevitabilmente il discorso è caduto sul “fenomeno fashion blogger”. Le tre giornaliste hanno dato la loro personale opinione che penso di poter riassumere in questo modo: internet permette ormai a chiunque di esprimersi nella maniera che preferisce, ma come sempre a fare la differenza è il contenuto! Franca Sozzani ha infatti definito “nullità ed inutilità” l’attività di certe blogger che pubblicano foto su foto dei propri outfit senza che ci sia dietro un’idea, un’informazione, un progetto di qualche utilità mentre Claudia Donaldson ne ha criticato “l’ansia da post” per cui durante le sfilate invece di concentrarsi sullo show passano il tempo su smartphone e dispositivi mobili. Si è parlato anche della trasformazione nella comunicazione, sempre più immediata e veloce e incentrata sulle immagini più che sul testo.

Io penso di poter dire la mia in proposito: ognuno di noi è libero, nel rispetto della libertà altrui, di postare su internet assolutamente ciò che vuole. Non penso di potermi considerare nella schiera della “nullità ed inutilità” poiché cerco di raccontare delle storie, poi che lo faccia in maniera piacevole o meno lascio deciderlo a voi 😉 E allo stesso modo penso che stia al lettore decidere se dare importanza ad un “tipo” di blogger o ad un altro, e al brand decidere se puntare sul numero di visualizzazioni o sulla qualità del contenuto per avviare delle collaborazioni. E voi cosa ne pensate? Non vedo l’ora di leggere le vostre opinioni :):):) Baci!!!

P.s. E il mio outfit vi piace? Indossavo un abitino rivestito in pizzo, con cinturone Zuiki, cappottino Pinko, scarpe vintage e la pochette in legno MLM Fashion Design ðŸ™‚

Ph. Carlo Pantaleo