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Chi ha vinto gli Oscar 2019: l’elenco delle statuette è finalmente qui, dopo la lunghissima (per chi è riuscito a seguirla) notte delle stelle. E tra Rami Malek e Lady Gaga, Green Book e Black Panther, Spike Lee e Alfonso Cuarón non sono mancati gli ingredienti principali di ogni cerimonia degli Oscar che si rispetti. Gli abiti da sogno sul red carpet, le polemiche tra vincitori e vinti e le chiacchieratissime decisioni dell’Academy. 

 
 
 
 

Chi ha vinto l’Oscar? Green Book

Ultimo tra i film candidati agli Oscar che ho visto prima della cerimonia, Green Book si è aggiudicato la statuetta più ambita: quella di miglior film. Ma lo è davvero? Criticatissimo per tanti motivi, Green Book è un ottimo film. Anzi, è un buon film reso ottimo dalla performance di Mahershala Ali, che ha meritato in pieno (Adam Driver mi perdonerà) la statuetta di miglior attore non protagonista. Niente di più. 

Con le ultime due edizioni (vinte da Moonlight e The Shape of Water) l’Academy aveva provato a cambiare rotta, a promuovere la diversità, ma quest’anno sembra si sia fatto un passo indietro. Green Book è una storia di razzismo, sì, ma una storia di razzismo raccontata dai bianchi, il che la rende debole rispetto a film d’impatto sullo stesso argomento come Blackkklansman e Black PantherÈ anche una storia di omosessualità dove l’omosessualità rimane appena accennata, è una parentesi non nel percorso di vita di Don Shirley ma in quello di accettazione e cambiamento di Tony “Lip” Vallelonga. E anche in questo caso, davanti a film come La Favorita e Bohemian Rhapsody, si poteva fare di più. Insomma, è un film cauto, che dietro la maschera del racconto politicamente corretto altro non è che un road trip, carino, coinvolgente, e magistralmente recitato, ma non certo il film dell’anno

 

 
 

Oscar 2019 vincitori: l’elenco dei premi più ambiti

E se, insieme al premio per il miglior film, Green Book è stato anche premiato per lo splendido lavoro di Mahershala Ali e la (discutibile) miglior sceneggiatura originale, ad aggiudicarsi il maggior numero di premi è stato Bohemian Rhapsody. Anche questi, quasi tutti discutibili. Ormai inevitabile la statuetta a Rami Malek, che con il suo Freddie Mercury francamente strabiliante (bastano i primi minuti di film per dimenticare completamente l’attore dietro il personaggio), forse immeritati i premi al miglior sonoro, al miglior montaggio sonoro e al miglior montaggio. Non smetterò mai di dire che in un mondo giusto quest’ultimo sarebbe toccato a Blackkklansman o Vice. Altri trionfatori della serata, il prevedibile Roma (chi ha vinto gli Oscar 2019 al miglior regista, al miglior film straniero e alla miglior fotografia) e il più inaspettato Black Panther

Anche qui le polemiche si sprecano: ad Alfonso Cuarón va riconosciuto l’innegabile merito di aver creato un prodotto perfetto, forse fin troppo perfetto, più esercizio di stile che altro. E forse per questo, nonostante le previsioni lo dessero per vincitore, non è riuscito a trionfare in questo anno dominato dai film popolari. 

Come commentare Black Panther e i suoi Oscar ai migliori costumi, alla miglior scenografia e alla miglior colonna sonora? I costumi di questo film Marvel meritavano effettivamente un riconoscimento per lo straordinario lavoro di ricerca sulle tradizioni africane che si è inserito in maniera perfetta in un blockbuster che, dal punto di vista artistico, ha ben pochi altri meriti. Sicuramente il migliore tra i film dell’Universo Cinematografico Marvel, non è certo il cinecomic più interessante degli ultimi anni. A salvarlo è stato il voto “popolare”, grazie all’indiscusso ruolo sociale di questo primo film di supereroi africani. Insomma, il merito di Black Panther è stato quello di portare il discorso sul razzismo e sulla rappresentazione della diversità al grande pubblico. Ma non si dica che è un film da Oscar e che la sua scenografia è ai livelli de La Favorita, per favore.

 

Lady Gaga dietro le quinte degli Oscar

 

Olivia Colman, Regina King, Lady Gaga: le donne degli Oscar 2019

Primo premio assegnato durante la lunga notte degli Oscar, quello a Regina King era uno dei premi considerati più certi. Nonostante la concorrenza fosse altissima (con le lady di The Favourite e la splendida Amy Adams), l’attrice ha portato a casa la statuetta cominciando una lunga scia di premi assegnati a donne e persone di colore. Splendida quanto inaspettata, invece, la vittoria di Olivia Colman come miglior attrice protagonista ne La Favorita. Un lavoro strepitoso in cui l’attrice britannica ha mostrato il suo range interpretativo e che è riuscito a scalzare quello dell’acclamatissima (senza troppe ragioni) Lady Gaga e quello della veterana Glenn Close. Nessun dubbio sulla vittoria di Lady Gaga con la sua Shallow, miglior canzone dell’anno e uno dei momenti più emozionanti della cerimonia degli Oscar durante la sua esibizione con Bradley Cooper

A tal proposito, una piccola parentesi: Bradley Cooper e Lady Gaga sembrano innamorati in A Star is Born perché è loro dovere sembrarlo. Sono due attori, è il loro mestiere, anzi è il minimo sindacale considerando che entrambi erano candidati. Scatenare una caccia allo scandalo è di per sé una cosa ridicola, sottolineare che comunque la moglie di Bradley (Irina Shayk) sia più bella della cantante è davvero degradante per tutti e 3, e per la figlia di una coppia che, se dovesse lasciarsi, non lo farebbe certo in diretta mondiale. Datevi una calmata. 

 

 
 

 

Chi NON ha vinto: gli snobbati agli Oscar

Se la domanda che tutti ci poniamo la mattina dell’ultimo lunedì di febbraio è Chi ha vinto gli Oscar 2019? è bene ricordare che tanti altri non hanno vinto. Non ha vinto Spike Lee, che con il suo ultimo film ha fatto il lavoro della vita, quello che avrebbe dovuto consacrarlo definitivamente, e che ancora una volta si è visto scavalcare da una storia di autisti (indimenticabile la polemica, ancora accesa, sulla vittoria di A spasso con Daisy che adombrò completamente Fa’ la cosa giusta nel 1990). Il regista si è dovuto accontentare della statuetta per la miglior sceneggiatura non originale per Blackkklansman.

Non ha vinto Yorgos Lanthimos, che pure ne La Favorita ha creato il mio film preferito dell’anno ma è stato messo in ombra. E a tal proposito, non ha vinto Sandy Powell, candidata per i migliori costumi per ben due film (La Favorita e Il ritorno di Mary Poppins) e superata appunto da Black Panther

 
 

Chi è quindi il vero Oscar winner 2019?

Non si può rispondere definitivamente alla domanda Chi ha vinto gli Oscar 2019? Nessun film ha portato a casa un tale numero di statuette da decretarlo vincitore assoluto. Sappiamo chi ha perso, però: l’Academy. Dopo gli anni degli Oscar So White e del Me Too, nessuno si è preso la responsabilità di far vincere un film veramente di rottura. E in un anno dominato da lavori politicamente e socialmente d’impatto, fare una scelta tiepida è stato davvero un peccato.