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The Book of Boba Fett è l’ultima trovata dell’universo espanso di Star Wars (quello canon, almeno). E… è un errore madornale. Anzi, oltre ad essere un errore è anche una slealtà verso i fan.

Il metodo Marvel applicato a Star Wars

Qual è il vero errore di The Book of Boba Fett e del nuovo universo espanso di Star Wars? David Filoni sta creando una serie di prodotti (principalmente serie tv live action che vengono erogate su Disney +) seguendo il metodo Marvel.

E il metodo Marvel, posso dirlo?, fa schifo. Mi spiego meglio: l’MCU campa da quasi 15 anni su un assunto ben preciso.

Il marketing conta più della storia.

Così è dal 2008 che guardiamo un film dopo l’altro con un solo obiettivo: arrivare al prossimo. Nessuno dei prodotti Marvel visti finora (seppure le serie tv come Wanda Vision siano decisamente superiori ai film) è un prodotto finito.

La storia dentro la storia, il teasing del prossimo film che vedremo fra 2 anni è più importante della risoluzione del film che stiamo guardando adesso. Una roba che mi fa venire il voltastomaco, ma che funziona.

L’universo espanso di Star Wars era un’altra cosa

Prima che la Disney lo agguantasse, l’universo espanso di Star Wars era una costellazione di prodotti (film, serie tv animate, fumetti, romanzi) spesso realizzati senza copyright. Era un immenso, divertentissimo, casino in cui ognuno, e soprattutto i fan, poteva inventare un pezzettino di storia.

E la storia alla fine aveva un senso. Ogni prodotto poteva essere consumato a sé stante oppure in un’orgiastica invasione dei sensi che, comunque, ti faceva divertire. Ti faceva appassionare a un personaggio e scoprire che fine avrebbe fatto nella Galassia Lontana Lontana. Punto.

Quando il marketing prende il sopravvento sulla storia

Il metodo Marvel ha insegnato alla Disney che, quando il marketing prende il sopravvento sulla storia… funziona. Tanto è vero che l’MCU macina miliardi ogni anno, perfino durante la pandemia quando non un solo film targato Marvel è uscito al cinema.

Il segreto? È essere sleali verso i fan. The Book of Boba Fett lo ha dimostrato nella maniera peggiore. Questo spin-off di The Mandalorian è di una noia mortale (e pure The Mandalorian non è che fosse ‘sto carnevale di Rio, a parte la puntata finale di entrambe le stagioni). Allora perché farlo?

Perché, mentre seguiamo la noiosissima storia di Boba Fett fatta di western all’italiana e guerre tra sindacati (buuuuuuh che noia), incontriamo altri personaggi dell’universo espanso di Star Wars.

ATTENZIONE: Spoiler per gli episodi 5 e 6 di The Book of Boba Fett

È indicativo, e dovrebbe essere preoccupante, che i due episodi più belli di The Book of Boba Fett vedano la quasi totale mancanza del personaggio protagonista. Nell’episodio 5 rivediamo Mando e il pensiero inevitabile è “Quanto preferirei guardare The Mandalorian 3 invece di The Book of Boba Fett“.

Poi, all’inizio dell’episodio 6, vediamo Ashoka e Luke che interagiscono per la prima volta. E pensiamo “Quanto preferirei guardare Ashoka invece di the Book of Boba Fett o The Mandalorian 3“. Ammiriamo Luke addestrare Grogu-Baby Yoda e il pensiero corre a quanto ci piacerebbe guardare una serie sull’accademia di Luke (soprattutto se dovesse arrivare un Baby Ben Solo) invece di The Book of Boba Fett, The Mandalorian 3 o Ashoka.

Insomma, ogni scena è un teaser per il prossimo capitolo dell’universo espanso di Star Wars. E, alla fine di conti, ci ricorda che ci sono storie molto più interessanti da guardare rispetto a quella che stiamo guardando. E allora perché la stiamo guardando?

Perché continuiamo – e continueremo – a guardare l’universo espanso di Star Wars?

Perché a livello di marketing funziona. Ci offre spizzichi e bocconi di storie più belle, di personaggi più interessanti, di storyline nuove e affascinanti su umani e alieni che amiamo alla follia. E che continueremo a seguire.

Continueremo a guardare ogni prodotto dell’universo espanso di Star Wars per lo stesso motivo per cui guardiamo un film Marvel: solo per sapere quale sarà il prossimo. Ma non resteremo mai soddisfatti di quello che stiamo guardando. Che delusione.

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