Eccoci nel regno dell’impossibile: è l’haute couture, ragazze! Iniziata domenica, inaugurata da Atelier Versace. Come forse avrete capito, non amo la cara Donatella Versace, sempre eccessiva, provocatoria e a volte perfino volgare. Ma stavolta mi ha sorpresa. La pelle in mostra è sempre tanta, però la tipica sensualità Versace haute couture si stempera con un’ispirazione più delicata.
Un bosco fatato, oppure un lago popolato da ninfe, o ancora un paese incantato in cui regnano le fate. Ecco l’immaginario creato da Donatella per la collezione Atelier Versace haute couture del prossimo autunno/inverno, che strizza l’occhio anche agli anni ’70, alla loro libertà di espressione e al legame con la terra e la natura. Creature magiche ed eteree, i cui abiti scivolano sui corpi filiformi, si sovrappongono in strati impalpabili, si sfilacciano sugli orli, si intrecciano sulle spalle. Creature magiche ed eteree, sì, ma che hanno sempre quel “qualcosa” di terreno, sensuale, conturbante. Scoprono lembi di pelle con disinvoltura e lasciano intravedere le forme sinuose.
Perché la femminilità non è forse il più magico dei poteri? Scopri cosa significa haute couture secondo una delle maison più amate.
Foto della sfilata e del backstage da Vogue Italia