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Too hot to handle, The Circle, Love is blind: sono solo 3 dei reality show che Netflix ha sfornato in questi due mesi di pandemia. Ma perché i reality hanno successo più di altri programmi? Cosa ci spinge a intrufolarci nelle vite di perfetti sconosciuti e spiarli dal buco della serratura, soprattutto mentre siamo in quarantena? Ecco 4 validi motivi.

Perché i reality hanno successo?

La risposta più immediata è quella che cita David Grossman e il suo Che tu sia per me il coltello: “Chi può resistere alla tentazione di sbirciare nell’inferno di un altro?”. L’essere umano ha la curiosità nel sangue e, in un periodo storico in cui tutti siamo protagonisti e spettatori sui social network, il pettegolezzo si è spostato sugli schermi delle nostre tv.

Ecco perché guardiamo la tv spazzatura e i reality show. Ci fanno affacciare nelle vite altrui senza realmente parteciparvi, ci permettono di spettegolare alle spalle di qualcuno senza conseguenze, ci regalano quel brivido che nelle nostre vite quotidiane (spesso per fortuna) non c’è. Ne abbiamo bisogno, soprattutto in questo periodo di isolamento forzato che ci obbliga a stare con noi stessi, a guardarci dentro, a porci domande esistenziali. Chi sono, perché esisto, qual è il mio scopo nel mondo? Forse giudicare la vita amorosa di perfetti sconosciuti?

4 motivi per cui amiamo il trash di Netflix

Fuori da ogni retorica, da ogni ricerca del sé,da ogni tentativo di imparare una nuova lingua straniera o finire quel romanzo che abbiamo in testa da anni, diciamoci la verità: stiamo passando il 90% del nostro tempo in quarantena a fissare la tv, spaparanzati in pigiama sul divano. Ma se oggi l’offerta di contenuti di altissima qualità è così vasta tra canali tematici e servizi di streaming, perché proprio i reality hanno tanto successo? Sono tv spazzatura, lo sappiamo tutti. Cosa ci spinge a guardare The Circle USA invece di Via col Vento? Ecco 4 motivi che, secondo me, ci attirano inesorabilmente verso il trash.

1. Voyeurismo.

Ecco il primo, ineluttabile motivo di cui vi parlavo sopra: siamo animaletti curiosi. Se non fosse così non esisterebbero i social, vero? Cerchiamo pure di nasconderlo, ma tutti almeno una volta abbiamo sbirciato il profilo di un ex fidanzato, dell’amica-nemica del liceo, di quella ragazza che nell’ambiente ristretto del paesello ci sembrava completamente sperduta, una sfigata, e oggi ha successo nel lavoro e nella vita. Ma torniamo al discorso di Grossman: noi vogliamo sbirciare nell’inferno di un altro, non nel paradiso. Possiamo anche essere felici quando un conoscente annuncia il proprio matrimonio, la nascita di un figlio o il perfetto successo del suo ultimo progetto lavorativo, ma non siamo pienamente soddisfatti. Vogliamo il dramma.

2. Complesso di superiorità.

Eh sì, facciamo proprio schifo come esseri umani, perché il dramma altrui ci piace. Intendiamoci: non la morte, non la malattia, non la sofferenza reale (almeno non per chi di noi è sano di mente), ma il melodramma scatenato da nomination e pugnalate alle spalle, gelosie e fidanzati rubati? Quello sì. Ci fa sentire migliori. Guardiamo i reality show, soprattutto i più trash, per pensare “Ok, la mia vita non è il massimo ma almeno non sono stata mollata in mondovisione“. Vogliamo sentirci migliori. Di chi? Di perfetti sconosciuti, con i quali il confronto reale non avverrà mai. E quindi la nostra sensazione di superiorità sarà ancora più avvalorata.

3. Identificazione.

Se da un lato ci sentiamo completamente distaccati dai personaggi di Too hot to handle, dall’altro riconosciamo in loro la versione eccessiva ed esagerata di noi stessi. Sì, ok, probabilmente siamo in grado di vivere nella stessa casa con un ragazzo attraente senza saltargli addosso dopo 48 ore. Ma magari abbiamo fatto degli errori simili nella nostra vita sentimentale presente o passata, magari nella vita reale utilizziamo gli stessi meccanismi di difesa e di manipolazione che i concorrenti di The Circle mettono in atto sulla piattaforma. Sia chiaro, nessuno di noi vincerà 100.000$ alla fine di questa quarantena (il che è francamente un peccato), ma magari impareremo qualcosa di più sui nostri rapporti con gli altri. Mentre osserviamo Jessica di Love is Blind e ne critichiamo l’atteggiamento infantile e superficiale, forse ci ricorderemo che anche noi abbiamo commesso degli errori per paura di prendere un impegno sentimentale serio.

4. Puro intrattenimento.

In tutto ciò, perché i reality di Netflix hanno tanto successo rispetto a quelli italiani che ci propina canale 5 da 20 anni? Perché i loro protagonisti sono lontani da noi. Vivono dall’altra parte del mondo, usano uno slang e bevono cocktail che non conosciamo, nella maggior parte dei casi non li rivedremo mai più. Al contrario delle starlette di casa nostra, che popolano i salotti delle tv nazionali per anni e anni e anni, Chloe di Too Hot to Handle, finita la prima stagione, sarà solo un ricordo. Possiamo passare al caso umano successivo.