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Non chiamateli teen drama, perché sono molto di più: con le serie tv targate Netflix (e non solo) degli ultimi anni, ci stiamo avvicinando alla salvezza. Da cosa? Da quell’atavica confusione mentale, sentimentale e relazionale che ha caratterizzato la nostra generazione.

La ri-educazione sentimentale dei Millennials

Ai nostri genitori serie tv come Sex Education o The Politician non interessano. Non le capiscono, le relegano a quel mondo incomprensibile chiamato adolescenza, si voltano dall’altra parte spesso borbottando “Eh ma ora stiamo esagerando, però!”. Per i nostri fratelli minori sono pane quotidiano: la fluidità sessuale, la sperimentazione continua, la ricerca di sé, la sospensione di giudizi ed etichette è normale per la maggior parte dei ragazzi nati appena qualche anno dopo di noi (grazie al Cielo!).

Allora a chi si rivolgono veramente questi telefilm? O meglio, a chi servono davvero? A noi. Sì, noi cosiddetti Millennials, noi venti-trentenni rimasti a metà fra gli insegnamenti del patriarcato e il loro totale rifiuto. A noi che siamo cresciuti con Dawson’s Creek (è sempre colpa di Dawson’s Creek, ve l’ho detto). A noi che abbiamo scoperto la femminilità e la libertà con quel gioiello del maschilismo che è Sex and the City. E sì, sogniamo ancora una vita alla Carrie Bradshaw ma allo stesso tempo ci rendiamo conto di quanti pregiudizi e di quanto sessismo aleggiassero ancora in quella serie “rivoluzionaria”. A noi che amiamo How I Met Your Mother, lo amiamo davvero, e però a volte ci sentiamo così colpevoli quando Ted e Barney ripetono le loro battute maschiliste e ci viene da ridere.

Nessuno ha bisogno di una ri-educazione sentimentale più di noi, a metà strada tra i ruoli precostruiti uomo/donna e volontà di liberazione, di accettazione, di affrancamento dagli stessi. Noi una sex education, un’educazione sessuale, non l’abbiamo mai ricevuta. Per chiedere ai nostri genitori è un po’ tardi, e poi come risponderebbero? Vi vedo sudare freddo al solo pensiero. Ed ecco che arriva in nostro soccorso Netflix con le sue serie adolescenziali ma non troppo. Pronte a colmare quell’assenza dolorosa di spiegazioni, di racconto, di inclusione che ha caratterizzato la nostra generazione e di cui sentiamo il disperato bisogno.

Sex Education e le altre: le serie teen che sono più mature di noi

La serie tv originale Netflix, ambientata in un paesino britannico fuori dal tempo, risponde a quelle domande che abbiamo sempre avuto paura di porci. Quelle sulla disabilità e l’attrazione, sull’orientamento sessuale, ma anche sull’amore e le relazioni, sul femminismo e sulle molestie. Insomma, a tutto ciò che avremmo dovuto imparare a 16 anni e nessuno ci ha mai spiegato. Sembra lontanissimo, quel primo bacio omosessuale che Dawson’s Creek trasmise in chiaro nel 2001. Anni luce ci separano da Gossip Girl e The O.C.. Già, quelle serie che raccontavano gli amori adolescenziali con tutti i loro drammi, la loro grottesca serietà e gli outfit da ricconi che l’ultimo posto in cui andrebbero sfoggiati è proprio il liceo.

Ecco che entrano in gioco le serie tv come Sex Education, in cui i sentimenti sono reali e il sesso è raccontato nella sua sporca, divertente, tragicomica verità. L’ambientazione volutamente ambigua ci aiuta a dimenticare che il cast della serie tv dovrebbe avere 16 anni o poco più. Così ci permette di guardare storie d’amore, d’amicizia e di sesso attraverso lo sguardo innocente, confuso e molto molto realistico di ragazzi qualunque. Quei ragazzi che un tempo eravamo noi, quando non c’era alcun modello a cui aggrapparsi e le cose le dovevamo scoprire da soli.

Ma non si tratta solo di Sex Education. Per esempio, The Politician ed Euphoria, The End of the F***ing World e Atypical sono solo alcuni esempi di serie tv che si sono prese l’incarico della nostra educazione sentimentale. In silenzio le osserviamo timidamente, ci poniamo domande, troviamo risposte o almeno chiavi di lettura. In silenzio. Perché sono teen drama, serie tv da ragazzini eh, mica le guardiamo davvero.