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Dawson’s Creek ci ha rovinato la vita. La serie andava in onda per la prima volta in chiaro (su Italia 1) il 13 Gennaio 2000. Esattamente 20 anni fa. Tenetela a mente, questa data: vi servirà la prossima volta in cui lo psicologo vi chiederà “Quando sono cominciati i problemi?

Perché Dawson’s Creek ci ha rovinato la vita?

Chiariamo una cosa: noi bambini degli anni ’90 Dawson’s Creek non avremmo proprio dovuto vederlo. Non quando avevamo 8-10 anni. Invece lo abbiamo fatto. Chi perché aveva una sorella maggiore con cui guardarlo, chi perché dopo i cartoni animati di Italia 1 lasciava la tv accesa, chi perché era già vagamente disturbato a quella tenera età. Insomma, lo abbiamo visto, Dawson’s Creek. E ci ha rovinato la vita per sempre: ecco 5 motivi per ringraziare l’autore Kevin Williamson e tutto il cast della serie nelle nostre sedute di psicoterapia.

1. Perché ci ha insegnato il gusto del melodramma

Dawson’s Creek ci ha trascinato, puntata dopo puntata, in un abisso di cuori infranti e tragedie familiari, quindicenni in crisi esistenziale e tematiche a tinte forti. Tutte concentrate nella minuscola cittadina di Capeside. E guardare i personaggi della serie tv sprofondare di giorno in giorno nel buio di esistenze maledette ci ha convinti che senza almeno 3-4 liti a puntata un telefilm fosse da buttare. Se oggi tolleriamo senza batter ciglio i tradimenti e le decapitazioni del Trono di Spade, la colpa è di Dawson’s Creek.

2. Perché ci ha dato aspettative troppo alte sui liceali

Avevamo 8 anni, noi povere stelline classe ’92, quando ammiravamo Dawson sperticarsi in analisi socio-psicologiche di E.T. e Joey affrontare questioni esistenziali che neanche se avesse avuto sulle spalle il peso del mondo intero, quando Pacey sfoggiava frasi da rimorchio irresistibili e Jen e Jack si interrogavano sul senso della vita. Poi siamo arrivati al liceo e ci siamo accorti che i nostri coetanei al massimo citavano I Cavalieri dello Zodiaco, altro che Spielberg. Che delusione.

3. Perché Dawson’s Creek ci ha rovinato la vita sentimentale

Dawson’s Creek ha creato il cliché dei triangoli amorosi nelle serie tv adolescenziali (e non solo). Dawson, Joey e Pacey: è tutta colpa loro se nel ventennio a venire non c’è stato un solo telefilm privo di questa fastidiosa forma geometrica a tre punte, da scalfire a colpi di gare nautiche e balli della scuola. Ed è colpa loro se, sia che fossimo fan della coppia Dawson e Joey, sia che fossimo accaniti sostenitori di Joey e Pacey, la nostra visione dell’amore è stata per anni distorta. L’amore non è amore se non ti fa soffrire come un dannato, questo ci ha insegnato Dawson’s Creek. I risultati di questa massima li conoscono i nostri ex, i nostri psicologi e forse le nostre mamme. Un danno irreparabile che nessuna storia d’amore sana e felice potrà mai cancellare.

4. Perché ci ha insegnato devastanti regole della moda anni ’90

Sì, era il 2000 quando Dawson’s Creek è arrivato in chiaro in Italia, ma i suoi personaggi sono quanto di più anni ’90 sia mai uscito dagli schermi delle nostre tv. Altro che Friends. Le salopette di jeans e i prendisole a fiori, le bandane e i bucket hat ce li ha trasmessi Dawson’s Creek. E io non so se potrò mai perdonare questa cosa.

5. Perché ci ha regalato le canzoni strappalacrime che ascoltiamo ancora oggi

Diciamoci la verità: in questi 20 anni la musica pop ha prodotto tantissimi successi, dalle ballate romantiche ai brani strappalacrime, ma a noi figli di Dawson’s Creek la cosa non interessa. Se abbiamo voglia di un bel pianto, ci affidiamo ancora a “Say goodnight, non goodbye“, se cerchiamo un brano giocoso mettiamo “Kiss me“, e di tanto in tanto ci ritroviamo sotto la doccia a canticchiare Anouanouei. Lo fate anche voi, non mentite.

Insomma, Dawson’s Creek è la serie tv che ci ha rovinato la vita. Così terribilmente inverosimile, melodrammatica, con quei dialoghi stupendi infarciti di termini che un quindicenne reale non avrebbe mai pronunciato, la comitiva in cui tutti sono innamorati di tutti e si spezzano il cuore a vicenda ma restano amici fino all’età adulta. Come avremmo potuto diventare degli adulti sani, con vite normali, relazioni stabili e meno di una ventina di crisi esistenziali al mese, dopo aver visto Dawson’s Creek? Eppure lo amiamo, sempre. E riguardiamo le repliche ogni volta che le passano in tv, sempre. Tifando per Dawson ogni santissima volta*.

*Quest’ultima frase rispecchia il solo pensiero dell’autrice, che sa di essere in minoranza ma è pronta a difendere Dawson-Leery-primo-amore-della-sua-vita da qualsiasi accusa. Fight me.