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Potreste non conoscerne il nome o il viso, ma sono certa che ognuno di voi abbia visto almeno un film di Joe Wright. E se non lo avete fatto, è arrivato il momento di rimediare. Non per me che ve lo sto consigliando, né per Elisa Torsiello che ha scritto la prima monografia su Joe Wright, ma per voi stessi. Perché scoprirete in ogni movimento della macchina da presa, in ogni inquadratura degli attori, in ogni dettaglio di sfondo, in ogni nota della colonna sonora di questi film qualcosa di nuovo sul concetto di bellezza e di arte.

Il libro presentato al Festival di Venezia

Ho conosciuto Elisa al Festival del Cinema di Venezia, durante il quale ha presentato il suo libro “Joe Wright. La danza dell’immaginazione, da Jane Austen a Winston Churchill” all’Italian Pavillion dell’Hotel Excelsior. Sono arrivata in un vergognoso ritardo, perché irrimediabilmente trattenuta da Willem Dafoe in conferenza stampa per At Eternity’s Gate. Sono arrivata al momento giusto, però. Nel momento in cui la giovane critica cinematografica e autrice del libro diceva che “Espiazione è stato il film che, per primo, l’ha spinta a scrivere di cinema“. Casualmente, Espiazione, che ho visto solo pochi mesi fa, è stato il film che mi ha convinta a scrivere (anche) di cinema e a dare a Sbirilla il volto che ha da ieri sera. Il film che mi ha convinta che si possa amare la moda e anche la letteratura, la musica e anche il cinema, Star Wars e anche i film d’autore e che nessuna forma d’arte possa o debba essere subordinata a un’altra. Insomma, l’affinità elettiva tra me ed Elisa mi è apparsa chiara dal primo istante. E si è consolidata con la lettura di “Joe Wright. La danza dell’immaginazione“, perché Elisa Torsiello, in questo libro, parla di cinema come vorrei saperne parlare io.

Di cosa parla la monografia su Joe Wright?

Joe Wright, d’altra parte, fa cinema come vorrei che tutti facessero cinema. Ovvero con un’attenzione ad ogni microscopico dettaglio che rende ogni scena un capolavoro di per sé. Un regista in grado di trasformare il materiale sorgente – che sia un classico della letteratura inglese o russa o la Storia – e rendergli omaggio in una maniera del tutto personale. Facendo propri le storie e i personaggi e gli ambienti fisici ed emotivi in cui si muovono. Lo ha fatto meravigliosamente nel suo film d’esordio, Orgoglio e Pregiudizio nella versione del 2005 che rinnova uno dei classici più amati della letteratura inglese e non solo.

Quella con Keira Knightley, destinata a diventare la sua musa e ad esprimere pienamente il proprio potenziale quando dietro la macchina da presa c’è Wright. Lo ha fatto di nuovo nel meraviglioso Espiazione, tratto dal romanzo di Ian McEwan che ha fatto innamorare me ed Elisa Torsiello di questo regista. Lo ha fatto con Anna Karenina, ancora una volta la rielaborazione di un classico letterario attraverso mezzi e strumenti assolutamente personali. E infine in L’ora più buia che è valso a Gary Oldman il suo primo meritatissimo Oscar nel 2018 per l’interpretazione di Winston Churchill.

Il lavoro monografico di Elisa Torsiello

Nella monografia su Joe Wright, Elisa Torsiello analizza ogni pellicola con la competenza della critica cinematografica e il talento di una scrittrice raffinata. Pregi e difetti di Wright e dei suoi lavori sono raccontati attraverso una scrittura fluida ma allo stesso tempo colta. Compreso il flop di Pan – Viaggio sull’Isola che non c’è, le miniserie tv degli esordi, gli spot per Chanel con l’immancabile Keira Knightley e l’episodio Caduta Libera per la serie tv Black Mirror. 

I dettagli sul lavoro di Joe Wright

A impreziosire “Joe Wright. La danza dell’immaginazione, da Jane Austen a Winston Churchill“, edito da Bietti nella collana Heterotopia, sono la prefazione e la postfazione firmate da Dario Marianelli e Seamus McGarvey. Rispettivamente compositore delle colonne sonore e direttore della fotografia di molti lavori del regista. Compreso Espiazione, che ha fruttato a Marianelli il suo primo Oscar. Entrambi fanno parte di quello che per Joe Wright non è un gruppo di lavoro ma una vera e propria compagnia teatrale. Non a caso, oltre a Keira Knightley, anche Matthew Mcfadyen, Brenda Blethyn, Tom Hollander sono nomi ricorrenti nel cast dei suoi film. Nato da una famiglia di burattinai, Joe Wright dimostra che il teatro, il cinema, la musica, la letteratura, la danza (come da titolo del libro di Elisa Torsiello) sono diverse forme di un’arte omnicomprensiva, che abbraccia tutti i sensi e che, ve lo giuro, farà innamorare anche voi.

Joe Wright. La danza dell’immaginazione, da Jane Austen a Winston Churchill” è acquistabile sul sito ufficiale di Bietti editore e su Amazon.

Presentazione di “Joe Wright. La danza dell’immaginazione, da Jane Austen a Winston Churchill” al Festival del Cinema di Venezia
Presentazione di “Joe Wright. La danza dell’immaginazione, da Jane Austen a Winston Churchill” al Festival del Cinema di Venezia
Keira Knightley e James McAvoy in una scena di Espiazione (2007)
Bryce Dallas Howard in una scena di Caduta Libera, Black Mirror stagione 3 (2016)