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I look di The Good Place, come ogni cosa in questa brillante serie comedy, sono ricchi di significati nascosti. Ve ne svelo 5.

 

Look di The Good Place e significati filosofici

Negli ultimi giorni ho fatto una cosa che avrei dovuto fare tempo fa: ho spulciato la lista serie tv di Netflix e ho fatto binge-watching di alcuni show molto amati che finora avevo snobbato. E li ho amati tutti. A sorprendermi particolarmente, però, è stato The Good Place, la serie tv comedy della NBC che esplora in maniera deliziosamente diabolica i concetti di inferno e paradiso, bontà e malvagità. La filosofia diventa pop in The Good Place, grazie a una scrittura brillante e al plot twist da brividi della prima stagione. Se state leggendo questo post, è probabile che abbiate già visto The Good Place e conosciate già le dis-avventure della vita nell’aldilà di Eleonor, Chidi, Jason e Tahani, i meravigliosi giochi di parole che sottolineano una sceneggiatura perfetta e le performance straordinarie del cast, in particolare di Kristen Bell, Ted Danson e D’arcy Carden. Ma vi siete mai chiesti quali siano i significati degli outfit dei personaggi? Ecco 5 modi in cui The Good Place ha giocato con la moda per trasmettere il suo complesso messaggio.

1. I colori. 

La costumista Kirston Mann ha raccontato in un’intervista perché, soprattutto nella prima stagione della serie tv, dominano il verde e le sue sfumature. Nell’episodio pilota, Micheal mostra una “mappa” di tutti gli esseri umani viventi e, in una chiarissima legenda che verrà poi capovolta, i buoni sono segnalati da un puntino verde e i cattivi da un puntino rosso. Ecco perché i toni del rosso e del rosa non vengono mai utilizzati, prediligendo le nuance fredde del verde e del blu. 



2. Il guardaroba della “vera” Eleonor. 

Nei numerosi flashback che si susseguono durante la prima stagione, mentre Tahani e Chidi indossano lo stesso stile nella vita terrena e nel Good Place, il contrasto tra il guardaroba dell’Arizona e quello dell’aldilà è particolarmente chiaro nella vita di Eleonor. Pur senza troppi sforzi (che sarebbero in contrasto con la sua natura essenzialmente menefreghista), Eleonor ha indossato sulla terra outfit abbastanza cool. Giacche di pelle, bomber, tute e top aderenti sono la divisa della ragazza alla moda senza neanche provarci. Ma già dal suo ingresso in The Good Place, la donna indossa look completamente diversi: jeans senza forma e top dal gusto etnico, camicie di flanella e felpe senza infamia e senza lode. Aver ereditato il guardaroba della “vera” Eleonor, attivista per i diritti umani, fa parte della sua tortura già dal principio. 



3. I look di Th Good Place: Jianyu/Jason Mendoza. 

Se il contrasto tra il guardaroba terreno e quello di The Good Place è sottile per Eleonor, la differenza è chiara per il personaggio di Jason. La sua personalità viene letteralmente silenziata nell’aldilà, costringendolo al mutismo e ai neutri e informi abiti da monaco buddhista al posto delle tute in acetato che ha indossato in vita. 



4. Tahani e la moda anni ’50 (lowcost). 

L’innegabile bellezza di Jameela Jamil ha permesso al reparto costumi piena libertà nel creare il guardaroba di Tahani. Ricchissima socialite che nasconde un velenoso egoismo, la donna indossa outfit letteralmente spettacolari. Il bon ton e la moda anni ’50 sono la sua cifra stilistica, con gonne a ruota midi e lunghi abiti fluttuanti a stampe floreali. La cosa incredibile è che quasi tutti gli abiti di Tahani sono lowcost: sul sito web Wornontv, trovate i riferimenti al guardaroba di The Good Place, con capi assolutamente abbordabili firmati Asos, H&M, Chi Chi London e Topshop. 



5. I papillon di Micheal. 

Sembra che a creare il look caratteristico del diabolico Architetto sia stato il suo interprete, lo straordinario Ted Danson. Durante i primi incontri in guardaroba, l’attore avrebbe individuato il papillon con stampa pavone che Micheal indossa in uno dei suoi look più iconici, e il resto è storia (della tv)