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Viaggiare sicuri è ancora possibile?Questa domanda mi tormenta da mesi, da quando il primo atto diterrorismo a Londra, a marzo, mi ha lasciata piangente sul divano e incapace di capire il perché. Una settimana prima mi trovavo su quel ponte con il mio fidanzato, eravamo felici, stavamo esplorando una città che volevamo vedere da sempre e festeggiando il mio compleanno. E se il mio compleanno fosse stato la settimana successiva? Oggi quei dubbi tornano a tormentarmi, dopo l’orrendoattentato di Manchester e l’altro a Londra.Chi sono i terroristi, contro cosa combattono, cosa vogliono da me? Che smetta di vivere, di passeggiare, di andare al supermercato e ai concerti, al ristorante e al pub, che smetta di viaggiare?Ho pauradi loro?

Una delle mie attività preferite è pianificare viaggi e avventure nel mondo, che poi magari non farò. Mi metto lì ore e ore sui siti di ricerca di voli e hotel, sussulto ad ogni post di Pirati in Viaggio. In questi giorni ho paura perfino di aprirli, quei siti. Io viaggio perché voglio conoscere il mondo. Perché voglio avere storie da raccontare, immagini da custodire sullo smatphone e nella memoria, sentire voci e gustare sapori diversi. Io viaggio perché almeno una volta a settimana la mia vita si ferma su un divano, bloccata da forze sconosciute e che non so combattere. Il periodo più lungo è durato un anno intero. In quei giorni ho bisogno di storie da raccontarmi. Ho bisogno di ricordarmi che c’è un mondo da scoprire, con i suoi colori, i suoi profumi, i suoi rumori, che ci sono viaggi e avventure nel mondo che non ho ancora fatto e che farò quando mi alzerò da quel divano. Ho segnato su My Travel Map i pochi paesi che ho visitato: l’app mi ha detto che ho esplorato l’1,26% del mondo. Uno virgola ventisei. Nessun numero mi è mai sembrato così piccolo e così potenzialmente immenso come quello. Significa che c’è il 98,74% di mondo ancora da scoprire. 

Quando sono bloccata su quel divano, non sto vivendo. In quel momento la mia vita è da un’altra parte, in quel 98% di mondo in cui non sono stata, nelle infinite facce che non ho incrociato per strada, nelle città e nei mari che non ho esplorato, nei quadri che non ho ammirato, nei concerti a cui non ho assistito, nei tramonti che non ho visto, nelle strade su cui non ho camminato. 

Quindi sì, ho paura, ma io viaggio e viaggerò lo stesso. E adesso torno su Pirati in viaggio a immaginare ancora viaggi e avventure nel mondo