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Prosegue il mio racconto della Milano Fashion Week 2016, stavolta con la collezione Patrizia Pepe 2017

Tra gli eventi della settimana della moda di Milano, come sapete, non ci sono solo sfilate ma anche presentazioni, party e cocktail in cui case di moda e stilisti mostrano alla stampa le loro proposte per la prossima primavera estate. Il primo giorno della mia Milano Fashion Week, dopo la sfilata di moda di Grinko, è proseguito proprio all’evento Patrizia Pepe. La collezione primavera estate 2017 è stata presentata in un cocktail party giocoso e coloratissimo, che rispecchiava il mood di stagione Desert Flowers Festival. Proprio così: la prossima stagione calda si proietta nel deserto, ma non immaginate colori sabbiosi e panorami aridi. Qui siamo nel bel mezzo di un festival musicale, di quelli in cui basta un gruppo di amiche, un abito leggerissimo e una coroncina di fiori per ballare a piedi nudi tutta la notte. 

La collezione Patrizia Pepe gioca sui colori pastello, dal delicato desert rose al vitaminico light green passando per un vivace flower coral e per tonalità fluo che accendono anche la notte nel deserto. I materiali sono lievi e impalpabili, adatti a chi vuole vivere in pieno sole e sentirsi libera di muoversi, correre e ballare. La fluidità del jersey, la leggerezza del lino e del satin, la consistenza materica di pizzo e lavorazioni jaquard in lurex si mescolano a denim e pelle, da sempre i tessuti preferiti del brand. Immancabili nella collezione Patrizia Pepe 2017 gli accessori: alla serie ormai iconica Locket si aggiungono borse dai materiali più fluidi, anch’essi declinati in nuance pastello e tonalità brillanti. Tra le calzature spiccano le zeppe in pelle stampata o in sughero che, insieme alle espadrillas, accentuano il richiamo agli anni ’70 che pervade la collezione. 

Il mio capo preferito della primavera estate 2017 di Patrizia Pepe? Gli abiti e le gonne high-low in mussola arcobaleno, capaci di portare alla settimana della moda di Milano tutto il sole dei festival estivi. Semplicemente irresistibili.  

Ph. Carlo Pantaleo