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La settimana della moda uomo di Milano si è appena conclusa e, seppur suscitando meno clamore e interesse delle sfilate di moda femminili, ha lanciato diversi spunti di riflessione sul fashion e sul mondo. Tema portante di Milano Moda Uomo 2016 sembra essere stato il viaggio, reale e figurato, immaginario o concreto. Il viaggio è metafora della vita, simbolo della precarietà dei nostri tempi ma anche tema sociale scottante, proprio in questi giorni in cui si parla tanto di innalzare muri e barriere. Tantissime sono state le sfilate di moda uomo dedicate al viaggio, da Prada a Ferragamo, da Gucci a Missoni. Ma non solo: si è parlato anche di uguaglianza, di eleganza, di arte e di letteratura. 

Ecco il mio recap delle 5 sfilate più interessanti di Milano Moda Uomo.

1. Il ragazzo con lo zaino di Prada

Miuccia Prada ha dedicato la sua sfilata di moda uomo primavera estate 2017 ai millennials: giovani, avventurosi, ipertecnologici. Con le loro giacche a vento e gli impermeabili di nylon, i sandali con i calzini e le stampe pop, ragazzi e ragazze hanno interpretato in passerella il tema del viaggio. 

Capo must have: il maxi zaino in cui infilare di tutto, dal tablet alla borraccia, dagli scarponcini ai tacchi a spillo. Non si sa mai. 

2. DSquared2, contro l’omofobia

Il tema è caldo e i due gemelli canadesi Dean e Dan Caten colgono la palla al balzo. La sfilata DSquared2 che ha aperto Milano Moda Uomo 2016 è stata un inno alla libertà e all’allegria. Una collezione forte, fatta di jeans spalmati e giacche metalliche, paillettes e caban a fiori.

Capo must have: gli stivaletti glitterati con maxi zeppa. Li indossavano tutti i modelli e anche i due stilisti al termine della sfilata. 

3. Giorgio Armani, l’eleganza è tutto. 

Che Re Giorgio fosse devoto all’eleganza lo sapevamo già. Ma che approfittasse della sua sfilata alla settimana della moda uomo di Milano per lanciare una stoccata a tutti gli altri non ce lo saremmo mai aspettati. “Smettetela di pensare che la provocazione diventerà stile” ha detto il sovrano della moda italiana. E chi può dargli torto? Completi sartoriali, la sua classica palette blu-grigio-rosso e uno stile rilassato hanno vinto su tutto. 

Capo must have: il cappello panama, da gentlemen d’altri tempi. Effortless chic. 






4. Il viaggio immaginario di Gucci.

Ve lo devo dire: sono un’adepta del Guccismo. Questo stile romantico-vintage-etnico-radical-chic continua a piacermi. Anche Alessandro Michele sfrutta il tema dell’esplorazione, ma il suo è un viaggio onirico verso mondi immaginari. “Sembra strano, ma non sento il bisogno di spostarmi per viaggiare. Per me il viaggio è un attraversamento da poco, un salto dell’immaginazione” ha detto dietro le quinte della sua sfilata. E chissà da quale mondo di fantasia arrivano le giacche kimono, i colletti ricamati, i completi a delicate fantasie floreali. 

Capo must have: la giacca di pelle con il faccione di Paperino. Io la amo. 






5. Il dandy aristocratico di Salvatore Ferragamo

Il pittore russo Nicolas De Staël ispira la moda uomo di Salvatore Ferragamo per la prossima primavera estate 2017. La prima collezione senza il direttore creativo Massimiliano Giornetti risulta raffinata ed equilibrata. Anche qui si parte dal viaggio, anzi da un viaggiatore. De Staël era infatti un aristocratico dandy, da gusto raffinato e dall’esistenza tormentata, un esploratore instancabile alla ricerca della giusta luce per i suoi quadri. L’uomo Ferragamo ne eredita il buongusto, l’eleganza innata e uno zaino per affrontare le sue avventure. 

Capo must have: la camicia a stampa astratta, ripresa dalle tele del pittore.