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Gioca a fare e disfare Daniela Gregis alla settimana della moda di Milano 2016. La sua è tutto fuorché una classica sfilata di moda. Non c’è calca all’ingresso, non ci sono invitati di serie A e di serie B, non c’è fretta. La collezione della prossima stagione si gusta con calma, osservando con cura ogni gesto dei modelli che sfilano lentamente, interagiscono con lo spazio e la scenografia.

Durante la Milano Fashion Week questo è uno dei pochi momenti in cui ci può prendere il lusso del tempo. E il tempo è la figura chiave della moda di Daniela Gregis: lentezza, ricordi, passato e futuro in un momento che cristallizza la realtà. Altro che polemiche sulla velocità e i calendari, per  Daniela la moda è cura di ogni capo, di ogni tessuto, di ogni filato. Ricerca tecnica ed estetica che non si può ridurre alla catena di montaggio ideare-creare-mostrare-vendere, come la settimana della moda 2016 ha forse voluto suggerire. La collezione autunno inverno 2016-17 si chiama Otto. Che è il contraltare dell’infinito, e infatti si disegna con due forme sferiche simbolo di perfezione. Le sfere, azzurre e turchesi, sono scenografia e parte integrante di questa atipica sfilata di moda. I modelli-attori (tra cui spicca una ultrasettantenne e sempre splendida Benedetta Barzini) le sfiorano, con curiosità o con noncuranza, in gesti misurati. I capi sono, come sempre, coloratissimi e dall’aria retro’. Toni saturi, dal blu al giallo carico, si posano su gonne a corolla e pantaloni ampi, maglioni e cappotti oversize. Protagonisti di questa sfilata sono però gli accessori, dettagli inaspettati che danno un’aria estraniata e surreale ad ogni look: le borse di paglia e i bracciali di feltro, sciarpe avvolgenti e occhiali da sole romboidali. 

La settimana della moda si ferma, in una poetica ora d’aria fuori dalla realtà. 

Ph. Carlo Pantaleo