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Arriviamo alla location della sfilata di Daniela Gregis ed è già poesia. 

Lontana dal frastuono della città nella settimana più frenetica che ci sia, la stilista bergamasca sceglie la Basilica di Sant’Ambrogio ed il suo chiostro. E per l’occasione li “veste” di pannelli trasparenti attraversati da vibranti pennellate di colore. Ma all’inizio della sfilata sembra che i colori siano scomparsi. Dominano il grigio e il nero, in uno stile collegiale con riferimenti agli anni ’20. Dove sono i colori Daniela? Eccoli lì: ritornano pian piano a prendere possesso della passerella, fanno capolino l’arancio in un cappottino bonton, un colletto rosso fragola che irrompe in una mantella nera, il fucsia che spezza il taglio grafico di un tailleur. E ritornano macchie e pennellate di colore, come se un pittore impazzito si fosse divertito sugli abiti come sui pannelli. Meravigliosi gli accessori: le scarpette in vernice, le sacche di stoffa dipinta, le cloche anni ’20, gli occhiali tondi e, udite udite, le calze! Pesanti e coprenti, perché le donne vere affronteranno l’inverno vero temperature incluse! Quelle di Daniela Gregis sono donne rilassate, che non nascondono alcun artificio. Neanche l’età, come dimostra una splendida ed aggraziata Benedetta Barzini che dall’alto dei suoi 70 anni e più ipnotizza il pubblico. Alla fine, la stilista esce a prendersi un applauso meritatissimo insieme a tutti gli addetti ai lavori. 

Si ringrazia: Il fotografo Carlo Pantaleo

                     L’ufficio stampa Daniela Gregis