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Viaggiare con la fibromialgia o qualsiasi altra malattia cronica non è per niente facile. Sono sicura che molti di voi si siano trovati a dover affrontare un viaggio da soli, e se avete un disturbo cronico o avete avuto un infortunio sapete di cosa sto parlando. Bisogna stare a lungo in piedi, alle file per il check-in o per i controlli, trascinare almeno una valigia, la borsa, e tutto ciò che ci serve per viaggiare sicuri e tranquilli

Avete presente la dicitura “ho bisogno di assistenza” che compare quando stiamo prenotando un volo oppure facendo il check-in online? Ecco, nonostante negli ultimi anni abbia viaggiato tantissimo e quasi sempre sola, non l’ho mai spuntata. La fibromialgia, di cui soffro praticamente da sempre ma per la quale ho avuto una diagnosi solo un anno e mezzo fa, non è ancora riconosciuta in Italia (al contrario di tantissime altre nazioni europee) e quindi pensavo di non averne diritto. Adesso vi racconto la mia avventura con la richiesta di assistenza in aeroporto per un volo da Catania a Treviso e come richiedere assistenza correttamente

Bene, dovete sapere che per me spostarmi dalla mia città natale Agrigento a… qualsiasi posto sulla terra è una gran fatica. Tutti gli aeroporti siciliani (Catania, Palermo, Trapani e Comiso) si trovano a due ore e mezza di auto da casa mia, quindi già raggiungerli è di per sé un viaggio. Questo vuol dire che arrivo sempre in aeroporto già distrutta, con dolori ovunque, emicrania e difficoltà a trascinare la valigia, nonostante proprio per evitare sforzi porti sempre solo il bagaglio a mano e cerchi di mantenerlo più leggero possibile. Nonostante l’icona con la sedia a rotelle nella dicitura “ho bisogno di assistenza in aeroporto” ero certa, perché lo so da persone che lo hanno fatto, che si potesse chiedere aiuto anche per altri problemi fisici. Così mi sono recata al check-in di Ryanair (compagnia con cui ho sempre viaggiato e mi sono sempre trovata bene) spiegando la situazione. Ho bisogno di assistenza in aeroporto non perché abbia problemi di deambulazione, ma perché i dolori alle braccia causati dalla fibromialgia mi impediscono di trascinare la valigia in giro (le scale mobili all’aeroporto di Catania sono quasi sempre fuori uso), sollevarla sul nastro per i controlli e portarla con me sulle scale per salire in aereo. La signorina al check-in mi ha praticamente riso in faccia, sostenendo che non esistesse un’assistenza solo per la valigia. Potete immaginare la mia rabbia e umiliazione nel vedermi derisa per il mio handicap “non abbastanza grave”. Furente, mi sono diretta ai controlli, dove un gentilissimo ragazzo mi ha aiutata con la valigia, e poi al gate. Lì ho fatto presente la situazione al personale di Ryanair e ho scoperto che la signorina del check-in mi aveva dato informazioni sbagliate (e probabilmente ha poi avuto un richiamo per questo).

Ecco le informazioni corrette su come richiedere assistenza in aeroporto

– Potete richiederla già prima di arrivare, al momento della prenotazione o del check-in online, spuntando la casella “ho bisogno di assistenza speciale“.

– Se non lo avete fatto, potete recarvi al banco del check-in in aeroporto, dove il personale avrà il DOVERE di fornirvi l’assistenza adeguata, indipendentemente da quale sia la patologia o il problema fisico di cui soffrite. Anche chi soffre di fibromialgia può quindi richiederla.

– Se avete un certificato o anche solo la diagnosi del medico, portatela con voi in aeroporto: il personale non ha diritto di chiedervi di quale patologia soffriate, ma se dovessero farvi problemi, presentare il certificato può comunque aiutare.

– L’unico caso in cui una compagnia aerea possa negarvi l’assistenza in aeroporto è quando sullo stesso volo ci sono troppe persone disabili (non conosco esattamente il numero) e quindi non c’è personale a sufficienza per garantire a tutti un trattamento corretto. 

– In questo caso, la compagnia vi chiederà di cambiare volo oppure procedere senza assistenza

Tutto chiaro? Spero di aver dato informazioni utili a chi soffre di fibromialgia, o qualsiasi altra patologia, e si ritrova a viaggiare da solo