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La Milano Fashion Week è iniziata ieri con più di 70 sfilate in programma, senza parlare di presentazioni, mostre, cocktail party ed eventi vari e degli show fuori calendario. Allora perché tutti parlano solo e sempre della sfilata Gucci di ieri? Perché tutto questo interesse attorno alla maison fiorentina, oggi di proprietà francese, che qualche anno fa veniva snobbata da tutti e oggi ha dato vita al fenomeno del Guccismo? Provo a darvi la mia opinione. 

Quando dico a qualcuno che lavoro come redattrice e che mi occupo principalmente di moda, la domanda immediata è “Secondo te mi vesto bene?” oppure “Dammi qualche consiglio per vestirmi alla moda“. Ora, lasciamo perdere il fatto che non sono una stylist ma una scrittrice: racconto storie, lo faccio spesso attraverso la moda ma non oserei mai dire a qualcuno se è vestito bene o male. Al massimo posso dare la mia, personalissima e discutibilissima, opinione. Comunque sia, rispondere a una domanda del genere sarebbe difficile per chiunque perché… cosa va di moda nel 2017? Tutto e niente. Ci sono talmente tante riviste e tanti blogger che ci spiegano ogni giorno cosa comprare, dove comprarlo, come e quando indossarlo, con cosa abbinarlo, che rischiamo di andare in giro tutti vestiti allo stesso modo. Così ognuno di noi cerca di differenziarsi, di essere originale, stravagante, “diverso”. Accade che gli stilisti si ispirano ai look che indossiamo ogni giorno per strada, e non viceversa. Ecco, Alessandro Michele ha preso questo stravolgimento di ruoli e l’ha trasformato in oro per Gucci

Alessandro Michele è uno stilista colto, gran conoscitore dell’heritage Gucci ma anche di tutta la storia della moda. Un romantico amante del vintage, del colore, del decorativismo e dell’individualità. Il suo lavoro per Gucci, negli ultimi due anni, è stato questo: cogliere tutte le suggestioni possibili, tutto ciò che colpisce il suo occhio d’artista e la sua mente di sognatore e metterlo in passerella. Così la moda vittoriana si lega agli anni ’80, lo stile figli dei fiori al punk, l’esotismo alla tradizione. Una miscellanea che potrebbe sembrare uscita dal mercatino delle pulci e invece è moderna, giovane e contemporanea. Non fa eccezione il Gucci fashion show 2017 che ieri ha monopolizzato l’attenzione alla Milano Fashion Week. In più di 100 look da uomo e da donna (per la prima volta insieme) si è visto di tutto: i merletti della nonna e le fasce da hippie, le tutine da Disco Inferno e i kimono, i trench dallo stile british e i tailleur bon ton. Il tutto attraversato da un’atmosfera orientaleggiante. 

Sì, ma chi li compra questi vestiti? Ho letto questa domanda ovunque oggi sui social. Forse qualche romantico-nerd-radical-chic-fashion obsessed. Forse nessuno. Ma sicuramente in tanti comprano le borse Gucci, gli occhiali Gucci, le scarpe Gucci. Dopo anni di calo delle vendite il brand ha superato il +17% nel fatturato dello scorso trimestre. Perché se i total look sono eccessivi, i singoli pezzi sono favolosi e testimoniano una maestria unica nel taglio e nel dettaglio. E perché, volenti o nolenti, ad ogni fashion week di Milano tutti parliamo, in positivo o in negativo, della sfilata Gucci. E il brand guadagna visibilità. Ma anche perché Alessandro Michele è evidentemente un genio. Un folle, un visionario, uno sciroccato, pensatela come volete ma oggi tutti parliamo di lui e quindi è un genio.

Ogni sfilata Gucci ci ricorda che la moda è esprimere noi stessi, ma anche giocare ad essere un’altra persona. E se il maggiore rischio è quello di divertirci troppo, magari possiamo provarci. Con i merletti della nonna e gli accessori del mercatino delle pulci, se non possiamo permetterci una borsa Gucci 😉